Municipio Roma II: a San Lorenzo arte e foto per non dimenticare le bombe del 1943

dieci fotografie storiche reperite attraverso un lavoro di ricerca condotto all’interno dell’Archivio Storico Istituto Luce

La mostra ’19 luglio 1943. Storia fotografia arte. San Lorenzo a 80 anni dal bombardamento’ mette insieme dieci fotografie storiche reperite attraverso un lavoro di ricerca condotto all’interno dell’Archivio Storico Istituto Luce, dell’Archivio Storico Fotografico Atac, dell’Archivio Pontificio Oratorio di San Paolo e della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali – Archivio Fotografico Museo di Roma. Questa testimonianza visiva dell’epoca, carica di distruzione e sofferenza, è divenuta quindi uno stimolo per la creazione artistica di dieci artisti contemporanei che hanno assorbito e rielaborato criticamente il dramma allo scopo di tramandarne ancora gli effetti alle nuove generazioni. Questo processo ha portato alla realizzazione di dieci opere originali ognuna ispirata da una singola foto assegnata preventivamente all’artista come linea guida per il proprio intervento.

Si parte, così, dall’intervento di Arcadio Krayon che ne IL GIORNO PIÙ BUIO ha riletto una fotografia conservata dall’Istituto Luce in cui si vede la popolazione stipata su Piazzale Tiburtino intenta ad osservare i cumuli di detriti lungo via Tiburtina. E si continua con NIENTE SI SMUOVE, opera di Alessandra Carloni ispirata dalla testimonianza dei lavori di scavo tra le macerie di un palazzo distrutto tra via Tiburtina e via Tiburtina Antica. Con COME NEVE… SEMBRAVANO SCINTILLE, invece, l’artista Koi ha reinterpretato l’immagine del deposito Atac di Porta Maggiore all’indomani dei bombardamenti, con una bomba inesplosa in primo piano e vetture danneggiate sullo sfondo, mentre l’artista TuttaNeuro, nella sua opera L’ULTIMA REGINA si è soffermata sull’immagine che documenta il percorso tra le macerie della principessa Maria José del Belgio, in visita il 24 luglio 1943 nel distrutto quartiere di San Lorenzo.

L’esposizione prosegue, poi, con l’intervento di Alessandra Senso dal titolo PESI SOSPESI, in cui a fare da soggetto per l’artista è stata l’immagine dell’Archivio Storico Fotografico Atac che documenta i danni riportati da una vettura del trasporto pubblico cittadino, ridotto a un groviglio di metallo. Dallo stesso archivio proviene anche l’immagine utilizzata da Daniele Tozzi per la sua opera CRATERE. Il riferimento del titolo è direttamente collegato a ciò che si vede in foto: una voragine causata dall’impatto di un ordigno tra via Tiburtina e Piazzale del Verano dalla quale si sollevano verso il cielo i binari della linea tranviaria.Fa parte, invece, di un reportage fotografico voluto all’epoca dallo storico dell’arte Antonio Muñoz, l’immagine del recupero di un sarcofago romano all’interno della Basilica di San Lorenzo fuori le mura, la cui rilevanza storica è stata fonte di ispirazione per l’opera di Paolo Gojo dal titolo 4000. La Basilica si ritrova anche nel lavoro ALBUM DI FAMIGLIA di Diavù, il cui intervento ha preso forma su un’immagine dello stesso reportage di Muñoz in cui si vedono chiaramente i segni della distruzione sulla navata centrale della chiesa.

A chiudere il percorso espositivo le opere: HOMELESS di Marco Rèa, suggerita dall’immagine commovente di un frate ritratto all’interno della Basilica di San Lorenzo fuori le mura mentre osserva impotente i danni subiti dalla chiesa, e IO… LIBERO di Giovanna Alfeo, rilettura di una foto di Padre Libero Raganella, sacerdote nato e cresciuto a San Lorenzo e divenuto celebre negli anni della guerra per il soccorso prestato alle vittime dei bombardamenti e per l’intensa attività di resistenza al nazifascismo.

Promotori Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, Municipio Roma II – Assessorato alla Cultura Mostra a cura di Chiara Di Martino con il coordinamento scientifico di Ilaria Schiaffini Organizzazione Zètema Progetto Cultura

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