La mostra al Museo ebraico di Roma dal titolo “Roma 1948. Arte italiana verso Israele”, a cura di Giorgia Calò e Davide Spagnoletto è un’esposizione dal profondo valore morale, ideologico e politico, poiché testimonia il profondo legame che coinvolse emotivamente molti artisti e letterati italiani alla notizia dell’istituzione dello Stato d’Israele nel 1948.
In occasione proprio dello Yom HaAtzmaut, l’anniversario dei 75 anni dalla proclamazione dello Stato di Israele, vengono riportate a Roma e riunite nuovamente insieme le opere che furono realizzate da un gruppo di artisti italiani, tra cui Pietro Cascella, Eva Fischer, Renato Guttuso, Carlo Levi, Renzo Avigdor Luisada, Piero Sadun, Antonio Sanfilippo, Salvatore Scarpitta, Toti Scialoja, per l’esposizione “Mostra d’Arte pro nuovo Stato d’Israele”, avvenuta dal 15 al 26 giugno del 1948 nella Galleria d’Arte Antica di Palazzo Torlonia, per poi essere inviate al neonato Stato di Israele e formare così la prima raccolta di arte contemporanea del museo di Tel Aviv
Con entusiasmo il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha partecipato all’inaugurazione, ricordando la sua prima visita ufficiale da Ministro proprio al Museo ebraico e affermando che “la nascita dello Stato di Israele è un fatto doveroso, necessario, importante, fondamentale. Non bisogna dimenticare mai che è l’unica vera democrazia del Medioriente, che accetta il dissenso e il pluralismo e che dà la parola a tutti” ha sottolineato il ministro, per poi aggiungere che “fino a quando ricoprirò questo ruolo farò in modo che i rapporti anche culturali tra l’Italia e lo Stato d’Israele siano sempre più intensi, proficui, vicini e intrecciati, nell’arte, nella musica e in tutto ciò che vogliamo sviluppare insieme”.
Molte le istituzioni coinvolte nell’organizzazione di questa mostra che vede coinvolta la Comunità ebraica di Roma e la Fondazione per il Museo Ebraico di Roma, in collaborazione con il Tel Aviv Museum of Art e con il patrocinio del Ministero della Cultura, dell’Ambasciata italiana in Israele e dell’Ambasciata d’Israele in Italia e di Roma Capitale. La Presidente della Comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello afferma: “l’arte, prima della politica e delle istituzioni rappresenta in maniera determinante un valore comune di condivisione della democrazia, della libertà e della pace che questi due Paesi, Italia e Israele, rappresentano. Questo giorno, scelto per l’inaugurazione della mostra, rappresenta un momento di passaggio importantissimo per la storia del nostro paese e del legame dell’Italia con il neonato Stato di Israele”.
Un ringraziamento speciale è stato rivolto alla direttrice del Museo d’arte di Tel Aviv Tania Cohen, che ha concesso lo straordinario prestito e ha condotto un lavoro di ricerca con i curatori della mostra per riunire nuovamente i circa venti dipinti e portarli a Roma: “Il primo sindaco di Tel Aviv Meier Dizengoff donò nel 1932 parte della sua dimora perché divenisse sede di un museo d’arte, che è cresciuto nel tempo muovendosi su due binari paralleli uno nazionale e uno internazionale, offrendo un punto di contatto con l’arte contemporanea e arrivando ad essere tra i 50 musei più visitati al mondo con circa 1 milione e 70mila visitatori. Proprio nel Museo di Tel Aviv il 14 maggio del 1948 in una sala affollata il primo ministro Ben Gurion leggeva la dichiarazione dello Stato d’Israele, che promuove lo sviluppo a beneficio dei suoi abitanti e sarà fondato sulla libertà, sulla giustizia e sulla pace, garantirà l’uguaglianza dei diritti sociali e politici a tutti i suoi abitanti indipendentemente da religione, razza o sesso.”
Eccezionalmente in mostra anche uno degli otto esemplari esistenti della Dichiarazione di Indipendenza dello Stato d’Israele del 1948.