Oltre 250 opere in collaborazione con il Museo di Capodimonte, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea e altre musei italiani
Roma-Napoli non è solo la partita della Serie A che si è svolta ieri e che ha visto pareggiare le due squadre con un frizzante 2-2. Fino a metà giugno Roma-Napoli è soprattutto l’omaggio della Capitale alla Napoli ottocentesca nella bellissima cornice delle Scuderie del Quirinale di Roma. La Napoli illuminista, quelle delle grandi scoperte scientifiche, della prima scuola di lingue orientali in Europa, della cultura giuridica, matematica e di tanto altro ancora.
Ed è una mostra preziosissima quella curata da Sylvain Bellenger – Napoli Ottocento – che fa rivivere lo splendore culturale dell’Ottocento napoletano contrapposto ai suoi tratti più popolari e folkloristici. Una contrapposizione fittizia, che l’esposizione esalta e valorizza, grazie ad una carrellata di quadri e sculture che alternano le opere classiche stimolate dagli scavi di Pompei alle scene di mercati rionali, le eruzioni vulcaniche ai paesaggi bucolici:
Tra le singole opere c’è da segnalare lo splendido quadro “Dopo il Diluvio” di Filippo Palizzi, espressione del naturalismo cosmico dell’autore intento a rappresentare la normalità del mondo animale dopo il diluvio biblico:
Oppure la parte dedicata a Degas, il grande impressionista francese la cui vita è legata a doppio filo alla città di Napoli. Il nonno, Hilaire Degas, durante la Rivoluzione Francese fu costretto a fuggire per delle accuse finanziarie a suo carico. E trovò rifugio proprio a Napoli, dove mise le proprie radici e dove crebbero il figlio Auguste de Gas e suo nipote Edgar Degas, che visse tutta la sua infanzia a Napoli parlandone un dialetto che ricordò per tutta la vita. Ma questa è un’altra storia.