Nominati i vertici del Museo storico della Liberazione. Sangiuliano: “Polemiche strumentali”

Con un post su Facebook il museo comunicava di essere aperto al pubblico nonostante il ministero non avesse ancora provveduto a rinnovare i vertici, vacanti dal 20 dicembre scorso

foto dalla pagina Facebook

Atteso dal 20 dicembre scorso, è arrivato alla fine il rinnovo dei vertici del Museo storico della Liberazione di via Tasso a Roma. Il ministero della Cultura ha nominato come presidente Roberto Balzani, ordinario di Storia contemporanea all’Università di Bologna e già sindaco di Forlì.

Del Consiglio di amministrazione fanno invece parte il professor Giovanni Orsina, ordinario di Storia Contemporanea alla Luiss Guido Carli di Roma; l’avvocato Antonella Di Castro, vicepresidente e assessore alla Cultura della Comunità Ebraica di Roma; la professoressa Ester Capuzzo, ordinario di Storia Contemporanea alla Sapienza Università di Roma; il professor Giovanni Oliva, storico già preside del Liceo classico Massimo D’Azeglio di Torino e assessore alla Cultura nella giunta regionale del Piemonte presieduta da Mercedes Bresso.

photo credit: Museo storico della Liberazione in Roma

“Poche settimane dopo la scadenza della vecchia governance, abbiamo provveduto a nominare un nuovo presidente, nella figura autorevole del professor Roberto Balzani, e il nuovo Cda composto da importanti studiosi”, ha detto il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, commentando anche le polemiche dei giorni scorsi, quando con un post su Facebook del 3 dicembre il museo comunicava di essere aperto al pubblico nonostante il ministero non avesse ancora provveduto a rinnovare i vertici. “Attendo ora che il Comune di Roma provveda a comunicare il proprio componente – ha continuato Sangiuliano -. Le polemiche di qualche giorno fa sono state davvero sorprendenti e strumentali, tenuto conto che in passato si è impiegato quasi un anno per procedere ad analoghe nomine senza che nessuno fiatasse”.

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