Nel corso della cerimonia per il 74esimo anniversario del bombardamento di San Lorenzo, la sindaca di Roma Virginia Raggi, al suo arrivo è stata accolta da un applauso e da alcuni sostenitori che le hanno detto “Tieni duro, forza”.
Tuttavia nel corso della commemorazione un paio di donne hanno iniziato ad urlare chiedendo alla sindaca di occuparsi del problema dell’immondizia nel quartiere.
Uno striscione e alcuni volantini affissi ai muri del quartiere, e poi rimossi, recitavano “prima di commemorare i morti le istituzioni si occupino dei vivi”.
Le due donne, che hanno gridato “vattene, te ne devi andare: devi togliere la monnezza” sono state allontanate in breve tempo dalle forze di sicurezza e la cerimonia si è svolta senza ulteriori disagi. Quando poi la sindaca è andata via, affianco a chi le diceva ancora “Tieni duro” diversi residenti, circa una decina, le hanno urlato “Sindaca non si ricordi di San Lorenzo il prossimo 19 luglio, noi qui ci viviamo tutti i giorni non soltanto il 19 luglio. Puliteci il quartiere: le promesse vanno mantenute. Raccogliete la monnezza”.
Al Parco dei Caduti del 19 luglio 1943 di Roma, alla presenza della sindaca di Roma, Virginia Raggi, si è tenuta stamattina la cerimonia per il 74esimo anniversario delle incursioni aeree sul quartiere Tiburtino – San Lorenzo.
“Oggi ricordiamo le vittime del bombardamento di San Lorenzo – ha detto la presidente del II municipio di Roma, Francesca Del Bello – La presenza di tanti cittadini qui dimostra quanto sia sentita questa commemorazione
Si tratta di cittadini vecchi e nuovi di San Lorenzo, figli e parenti delle vittime di quel bombardamento. È un caso particolare di memoria collettiva che si tramanda di generazione in generazione”.
Alla cerimonia che ha avuto inizio con un momento di raccoglimento della sindaca dinanzi alla stele che nel parco ricorda le vittime hanno preso parte circa un centinaio di persone di ogni età e numerosì partigiani afferenti all’Anpi.
“Siamo qui come ogni anno per ricordare quello che accadde il 19 luglio del 1943 quando gli alleati, volendo interrompere la linea ferrotramviaria dello Scalo di San Lorenzo, bombardarono case, scuole e ospedali e fecero tanti morti: quelli che oggi potremmo chiamare danni collaterali – ha detto Raggi – Si tratta di tantissimi morti innocenti: uomini, donne, bambini, anziani. Li ricordiamo ogni anno e l’Italia ha provato a ricordare l’orrore della guerra con l’articolo 11 della Costituzione che dice che ‘l’Italia ripudia la guerra’.
Questo noi lo dobbiamo ricordare sempre, perché la guerra esiste ancora nel resto del mondo e i danni collaterali li fa comunque. Avere la forza ogni volta di dire no, noi ripudiamo la guerra è un modo per onorare le persone morte. Non vogliamo più che altre persone subiscano quello che è successo qui”.
Il quartiere di San Lorenzo è stato uno dei più colpiti dalla seconda Guerra Mondiale.
“Qui ci sono stati 11.000 feriti più di 3.000 morti – ha aggiunto Raggi – San Lorenzo è il quartiere che ha pagato il prezzo più alto, ma ce ne sono però altri di quartieri, come Nomentana, Casilina e tanti altri, che hanno pagato e non solo per i bombardamenti. Invito tutti a curare la città e la memoria, a ricordare e a resistere ogni giorno, affinché il seme della violenza non trovi terreno fertile nonostante, in Italia e in questa città anche, ci siano dei rigurgiti: ogni giorno dobbiamo dire no e attuare la resistenza”.
“Condanniamo il vile gesto che qualche giorno fa ha danneggiato la stele che ricorda i morti e che ora ricostruiremo subito, riparando il danno”. Lo ha detto la sindaca di Roma, Virginia Raggi, in occasione della cerimonia per il 74esimo anniversario delle incursioni aeree sul quartiere Tiburtino – San Lorenzo, riferendosi alla stele in vetro che riporta i nomi delle vittime del bombardamento nel Parco dei Caduti del 19 luglio 1943 recentemente danneggiata. Il danno alla stele è stato fatto vedere alla sindaca dalla presidente del II Municipio, Francesca Del Bello, che ha poi spiegato che domani scriverà “una lettera aperta alla prima cittadina per chiedere anche il ripristino dell’illuminazione del monumento, ora mancante”.