Recovery plan: urgono risorse per audiovisivo e cultura

L’allarme dell’associazione produttori per un settore centrale per Roma.

 

‘’Ci aspettiamo che anche nel 2021 siano garantiti un fondo straordinario e il tax credit maggiorato, strumenti indispensabili per una importante ripresa delle produzioni», ha dichiarato il presidente dell’associazione produttori audiovisivo, APA, Giancarlo Leone, in occasione del Mercato Internazionale dell’Audiovisivo dello scorso ottobre, sottolineando come sia fondamentale «che nel Recovery Plan siano chiaramente individuate le risorse per il settore». La situazione è infatti allarmante.

Roma – sottolinea il ‘’Corriere della Sera’’ in un articolo dedicato alla crisi del settore culturale – ha un ruolo centrale, tenuto conto che tre quarti delle ore stagionali di produzione arrivano dalla sola Rai. Bisogna poi tener conto della crescita vertiginosa dell’online video, ulteriormente favorita dalla pandemia. In questo caso, a farla da padrone sono Netflix – che ha deciso di spostare il quartier generale italiano proprio a Roma – e Amazon.

Secondo un’analisi dell’Unione europea delle Cooperative (Uecoop), sono oltre 327 mila i lavoratori dello spettacolo messi a rischio dalle chiusure e dalle limitazioni a cinema, teatri e concerti imposte dall’emergenza Covid, con la cancellazione di oltre 7 eventi su 10 (72,6%).

La spesa del pubblico per concerti, spettacoli, cinema e teatri è franata dell’86,7%, riducendo drasticamente i redditi di migliaia di lavoratori del settore. Il gruppo più numeroso è quello degli attori (25,4%). Il 9,4% sono concertisti e orchestrali. Si contano più di 45 mila giovani fra i 25 e i 29 anni, mentre le donne rappresentano oltre 4 addetti su 10 (42,5%).

Il quadro, del resto, è preoccupante: il Covid ha causato quest’anno una riduzione del 46,4% delle iscrizioni in corso di un settore che vede coinvolte 123 mila persone. La produzione nazionale ha raggiunto nel 2018 un valore di 1,2 miliardi e di circa 1,3 nel 2019. Il peso della fiction è stato di circa 450 milioni, quello dei film di 382 milioni e quello degli altri generi televisivi (intrattenimento, talk show, documentari) di 350 milioni.

la Regione Lazio ha iniettato nuova liquidità nel sistema della cultura per 8 milioni di euro: 1,3 milioni ai teatri, 4 ad associazioni culturali e di promozione sociale e 2 milioni per associazioni e società sportive, 1,7 per i cinema.

Proprio le sale cinematografiche sono, insieme ai teatri, i punti più deboli della filiera avendo perso qualcosa come il 90% degli incassi. La Regione Lazio, dopo il Bando Affitti Cinema che aveva rimborsato una quota parte della locazione per il trimestre marzo-maggio, è intervenuta ancora su questo segmento che conta 120 cinema e 450 schermi sul territorio, 16 milioni di presenze e 120 milioni di incasso solo al botteghino, 2500 occupati diretti e dell’indotto.

 

 

 

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