Roma: conferita laurea honoris causa a regista Pupi Avati per lo studio su Dante

all'Università Roma Tre

Un momento della cerimonia di conferimento della laurea honoris causa al regista Pupi Avati, avvenuta questa mattina all'Università Roma Tre.

Tra sorrisi e applausi, il regista Pupi Avati ha ricevuto oggi la laurea honoris causa in italianistica all’Università Roma Tre. Il riconoscimento è stato conferito al regista bolognese, autore di opere quali “La casa dalle finestre che ridono”, “Una gita scolastica” e “Festa di laurea”, per lo studio e la promozione dell’opera e della figura di Dante. “Devo ammettere che è una grandissima emozione arrivare con 60 anni di ritardo a un riconoscimento di questo genere – ha affermato Avati -. Ho ritrovato esattamente quello che era il mio stato d’animo quando incominciai il rapporto con l’Università a vent’anni, attendendo di diventare dottore in scienze politiche, per una carriera diplomatica. Non è accaduto niente di quello che immaginavo accadesse ed accade oggi, con un ritardo di così tanti anni, che impreziosisce questa opportunità che mi viene data”.

L’impegno pluridecennale di Avati sulla vicenda umana e la biografia intellettuale di Dante si è concretizzato nel film “Dante” del 2022 e nel romanzo “L’alta fantasia. Il viaggio di Boccaccio alla scoperta di Dante”, del 2021, che riflette da vicino la sceneggiatura. Avati ha coltivato l’idea per oltre vent’anni, durante i quali non ha mai smesso di studiare e di affrontare la mole della bibliografia dantesca, confrontandosi con la comunità degli studiosi. All’interesse per Dante si è unita anche la capacità di Avati, già chiara in “Magnificat”, del 1993, di raccontare il Medioevo attraverso puntuali e ambiziose ricostruzioni di ambienti, costumi, usi. “Il film su Dante nasce dal mio interesse per l’epoca medievale, in particolare per la cultura contadina – ha osservato Avati -. Io sono nato nel 1938 e siamo stati sfollati da bambini in campagna durante la guerra, quindi l’imprinting è quello della cultura contadina, che fa parte delle mie radici ed è molto vicina al Medioevo”, ha concluso il regista.

Nel corso della cerimonia, dopo i saluti del rettore dell’ateneo, Massimiliano Fiorucci, il regista ha svolto la sua lectio magistralis dal titolo “Dante” nell’Aula Magna di Lettere, alla presenza della ministra dell’Università e della ricerca, Anna Maria Bernini, e dell’assessore capitolino alla Cultura, Massimiliano Smeriglio. “Sono felice di essere a Roma Tre e di questa opportunità di rappresentare l’amministrazione comunale per la prima volta in un’uscita istituzionale per una laurea honoris causa a un grande maestro del cinema italiano del Novecento – ha affermato Smeriglio -. Per me è davvero emozionante stare qui in un’università che conosco bene e con cui abbiamo collaborato molto in passato, e soprattutto in un momento così importante a sostegno dell’idea di dare una laurea in italianistica a un maestro del cinema. Significa mettere insieme le diverse discipline culturali del nostro paese e riconoscere l’arte cinematografica come un’arte alta e importante”, ha concluso Smeriglio.

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