Categorie: Cultura e spettacolo

Roma: due nuove mostre al Mattatoio, ultimi appuntamenti nel weekend con il Festival Equilibrio

Il 23 febbraio alle 18, Uri Caine (pianoforte) sarà in trio con Mark Helias (contrabbasso) e Joey Baron (batteria) per proporre brani originali, standard e improvvisazioni libere

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Nuovo fine settimana di cultura a Roma. All’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone, e in altre sale della Capitale, si conclude la XIX edizione di Equilibrio, il festival di danza contemporanea organizzato da Fondazione Musica per Roma che presenta il meglio della coreografia internazionale.

Questa sera è in programma la prima nazionale di Txalaparta, spettacolo in cui il coreografo spagnolo Jesús Rubio Gamo sceglie come elemento scenico e musicale centrale lo strumento musicale a percussione tipico e originario dei Paesi Baschi che dà il titolo alla coreografia. Sul palco, la compagnia basca Kukai Dantza, guidata dal danzatore Jon Maya Sein. Il festival si chiude il 22 febbraio con un’altra prima italiana, Bisonte: spettacolo energico e potente del coreografo portoghese Marco da Silva Ferreira, che esplora l’identità collettiva attraverso un linguaggio intenso e dinamico.

Il Teatro Palladium, in piazza Bartolomeo Romano, 8 ospita invece Viro, lo spettacolo del 21 febbraio alle 20:30 presentato da Orbita-Spellbound Centro Nazionale di Produzione della Danza e ideato da Michele Abbondanza e Antonella Bertoni. Per la stagione teatrale della Fondazione Musica per Roma, si torna in Auditorium, il 25 febbraio alle 21 in Sala Petrassi, dove sono attesi Ascanio Celestini ed Eric Gobetti con Storie e controstorie. Brava gente, spettacolo per ricordare la tragedia delle foibe, “la più complessa vicenda del confine orientale”. Le musiche sono di Gianluca Casadei e Dreidel. Nelle giornate del 22 e 23 febbraio, dalle 10:30 alle 17, il Teatro Villa Pamphilj ospita l’evento centrale della Giornata Mondiale della Commedia dell’Arte 2025 che, per questa XVI edizione, ha scelto come tema “La Pace e la Guerra”. L’iniziativa, ideata e promossa dal 2010 dall’Associazione Sat, è organizzata da Luoghi dell’Arte Formazione srl di Roma, con il patrocinio di Unima e Iti.

Anche quest’anno, scopo della Giornata sarà diffondere la conoscenza della Commedia dell’Arte nel mondo portando un messaggio di pace e di fratellanza attraverso il teatro. Interverranno compagnie teatrali e musicali, il Laboratorio permanente del Teatro di Villa Pamphili, formatrici e formatori culturali. In programma, spettacoli teatrali, performance, mostre e laboratori. Ed ancora. Per la Stagione 2024/2025 del Teatro dell’Opera di Roma, proseguono fino al 23 febbraio, al Teatro Costanzi le repliche di Lucrezia Borgia, il capolavoro noir di Gaetano Donizetti su libretto di Felice Romani tratto dall’omonimo dramma di Victor Hugo. La nuova produzione è affidata alla regista argentina Valentina Carrasco. Sul podio, a dirigere Orchestra e Coro del Teatro dell’Opera di Roma, è chiamato Roberto Abbado, con il Maestro del Coro Ciro Visco. All’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone, questi i concerti proposti dalla Fondazione Musica per Roma.

Questa sera nel Teatro Studio Borgna sarà sul palco il cantautore e produttore originario dell’Illinois William Fitzsimmons che porterà al pubblico i brani del suo album di prossima pubblicazione. Il 21 febbraio, in Sala Sinopoli, torna Tosca con il suo progetto residente D’Altro Canto, scritto con Giorgio Cappozzo, Valentina Romano e Alessandro Greggia, per la direzione musicale di Joe Barbieri. Ospiti della serata: Michela Andreozzi, Paolo Bonolis, Gnut e Renzo Rubino. Stessa sala il 22 febbraio per Il cielo è pieno di stelle: omaggio a Pino Daniele, che vedrà sul palco Fabrizio Bosso alla tromba e Seby Burgio al pianoforte, con le interpretazioni originali di brani del repertorio del cantautore napoletano. Si torna nel Teatro Studio Borgna il 22 febbraio con Ainé, Folcast, Big Dave and Miriam Ayaba, protagonisti di R and B Takeover Fest – Night. Prosegue la programmazione della Fondazione Musica per Roma alla Casa del Jazz. Il 21 febbraio alle 21, il chitarrista Manlio Maresca presenta la sua nuova formazione, i Gastric Juices, in una serata all’insegna della contaminazione del “sacro jazz”. Alla stessa ora, il 22 febbraio, jazz, latin jazz, funk e musica colta si incontrano in Indian Summer, nuova opera del pianista e compositore Francesco Venerucci, sul palco con il suo quartetto.

Il 23 febbraio alle 18, Uri Caine (pianoforte) sarà in trio con Mark Helias (contrabbasso) e Joey Baron (batteria) per proporre brani originali, standards e improvvisazioni libere. Torna anche questa settimana Round Jazz – Pantere, cowboy e muse, il ciclo di incontri intorno al jazz in compagnia del musicologo Luca Bragalini. Il 23 febbraio alle 11 si parlerà de La nascita del jazz in Italia. Sempre all’Auditorium Parco della Musica, prosegue il ricco cartellone musicale dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Il maestro Kazuki Yamada sarà sul podio per dirigere l’Orchestra dell’Accademia il 20, 21 e 22 febbraio, in Sala Santa Cecilia, per un concerto che vedrà l’esecuzione delle Metamorfosi su temi di Weber di Hindemith, la Rapsodia su un tema di Paganini di Rachmaninoff e, in chiusura, un altro capolavoro del repertorio sinfonico, Petruška di Stravinskij. Solista d’eccezione, il pianista Alexandre Kantorow. Il 23 febbraio alle 11, in Sala Sinopoli, primo appuntamento per Musica e Guerra, ciclo di tre conferenze in cui Corrado Augias e Aurelio Canonici affronteranno il tema tristemente attuale della Guerra raccontando come alcuni grandi compositori ne abbiano interpretato i diversi aspetti attraverso le loro opere.

Nel primo incontro, Esaltazione, si scoprirà come la musica sia stata utilizzata per glorificare il conflitto bellico, analizzando composizioni che celebrano il potere e l’eroismo militare, o arie e cori d’opera che incitano alla lotta. Al Mattatoio di Roma si sono aperte al pubblico due nuove esposizioni organizzate da Azienda Speciale Palaexpo. Nel Padiglione 9b, la mostra Felice Levini. Progettare il Caos, curata da Massimo Belli e realizzata in collaborazione con AA+ (Associazione per l’Arte e Più), presenta una cospicua porzione del macrocosmo ordinatamente caotico che ha contraddistinto il lavoro dell’artista Felice Levini (Roma, 1956) e la sua lettura ironica del sistema-mondo. È stato inoltre protagonista di due Biennali (1988 e 1993) e due Quadriennali (1986 e 1996). Tele, carte, installazioni, sculture e dispositivi si alternano senza soluzione di continuità immortalando la contemporaneità con pungente eleganza. L’esposizione si pone in stretto dialogo con l’altra nuova mostra allestita in contemporanea nel Padiglione 9a, dal titolo Giuseppe Salvatori. Centuria, a cura di Matteo Di Stefano e organizzata in collaborazione con Associazione Palatina.

La mostra ripercorre il lavoro degli ultimi trent’anni di Giuseppe Salvatori (Roma, 1955). Un lungo periodo in cui l’artista ha privilegiato la formula del ciclo, tra cui Centuria, che dà il titolo alla mostra. Centocinque ritratti-profili delle diverse e inesauribili figure della vita dell’artista: un lavoro in progress in cui motivi floreali si trasformano in volti, portandoci in un territorio di incanti metafisici, sospeso tra il reale e il fantastico. Percorrendo le sale è visibile l’intero percorso di ricerca dell’artista: dalla tempera e acrilico su tela de La Gazza Ladra (1990) agli spessori della tempera vinilica e acrilico su tavola di Tre costumi per Fedra (2024). Salvatori e Levini hanno condiviso non solo l’amicizia e una lunga carriera ma anche il linguaggio artistico e poetico. Nel 1978, insieme ad altri artisti e scrittori del panorama romano, hanno fondato il gruppo di S. Agata de’ Goti e fatto parte del movimento artistico dei Nuovi-Nuovi. Un legame, dunque, che ha resistito al tempo, dagli esordi degli anni Settanta ai progetti più recenti, come questi al Mattatoio. Le due mostre sono visitabili fino al 21 aprile, a ingresso libero, dal martedì alla domenica ore 11-20, con ultimo ingresso un’ora prima della chiusura.

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