Desacralizzare l’aula per aprire la scuola al territorio, (ri)portare i giovani al grande schermo attraverso la filosofia; sperimentare processi di inclusione sociale attraverso il dibattito regolamentato: questi i tre concetti da cui è partito con grande successo il progetto ‘Cinesofia’.
I grandi temi della filosofia nel cinema, un’iniziativa concepita da due scuole omonime, il liceo classico e l’Istituto comprensivo Ennio Quirino Visconti di Roma in collaborazione con il Farnese ArtHouse, storica sala cinematografica d’autore nel cuore della Capitale. Con la curatela scientifica di Sergio Petrella e la direzione artistica di Fabio Amadei, l’iniziativa si propone di educare studentesse e studenti alla filosofia attraverso il linguaggio cinematografico (e viceversa) consentendo agli stessi studenti di esprimere il proprio giudizio critico in un gioco assoluto di squadra, diventando oratori e argomentatori.
È questa la formula del ‘Debate’: una gara aperta in cui la competizione del pro e contro lascia il posto all’integrazione del pensiero. Obiettivo primario del progetto è infatti, il rispetto reciproco e l’interazione dialettica con il prossimo, senza lasciare indietro nessuno. Iniziata con successo lo scorso novembre, la sfida cine-filosofica – che conta una cinquantina di ragazze e ragazzi dai 13 ai 17 anni – continua nei mesi di febbraio, marzo e aprile, sempre alle ore 14.30 al Farnese, con i film ‘La migliore offerta’ di Giuseppe Tornatore (2012), in programma il 23 febbraio, ‘Agora’ di Alejandro Amenàbar (2009) il 23 marzo e “Her” di Spike Jonze (2013) il 23 aprile, opere rispettivamente associate ai nuclei tematici Libertà, Tempo, Amore. Il giorno successivo alla proiezione il cinema ospiterà invece, per gli studenti che hanno visto il film, dei seminari di approfondimento a cura di professori ed esperti, in forma dialogante con gli stessi giovani; ad argomentare con la scolaresca ci saranno, nell’ordine, Giuseppe Di Giacomo, Andrea Colamedici e Maura Gancitano, Alessandro Alfieri. Il critico cinematografico preposto alla spiegazione di argomenti tecnici ed estetici relativi al linguaggio filmico sarà invece Alessandro Aniballi.
Al termine del seminario verrà lanciata una mozione relativa al film che sarà l’argomento sul quale dovranno confrontarsi successivamente le due squadre create per ogni scuola (medie e licei) nella competizione del ‘Debate’. Si avrà una settimana di tempo per prepararsi su ogni mozione da affrontare in questa sfida, tenendo presente sia i metodi retorici assorbiti nella preparazione (il regolamento è quello della Società Nazionale Debate Italia) sia le tecniche di presenza scenica edotte nelle esercitazioni in classe, tenute in precedenza, sulla consapevolezza espressiva di corpo, voce, movimento.
E per prepararsi saranno efficaci e risolutivi gli stessi strumenti che la pandemia ci ha costretto ad utilizzare quotidianamente, i collegamenti in remoto dal computer: una simulazione virtuale che diventa in questo caso elemento di stimolo, gioco e allenamento mentale. Seminari e Debate (questi ultimi si terranno nell’Aula Magna del Liceo Visconti) verranno filmati e andranno poi a costituire un docufilm a disposizione del pubblico. Allo stesso modo verrà realizzata una pubblicazione editoriale nella quale verranno raccontate, da docenti e studenti, le varie tappe del progetto.
Il cinema- dichiara Petrella- attraverso la sua alta forza comunicativa, costituisce uno strumento educativo fondamentale per potenziare le conoscenze e le competenze sulle questioni sopra esposte. Abbiamo pensato di rendere maggiormente fruibile il percorso formativo di studio e interpretazione di certi argomenti con lezioni teoriche e pratiche all’interno di un luogo extrascolastico, e quindi decontestualizzato, per valorizzare le capacità dello studente di lavorare in cooperative learning, problem solving, peer to peer, utilizzando le tecniche del Dibattito regolamentato. Il tutto al fine di migliorarne le capacità espositive nel rispetto dell’interlocutore e di gestire al meglio le proprie attività con autonomia operativa ed organizzativa, proprio attraverso un gioco di squadra: la costruzione dell’identità personale è infatti sempre frutto di una relazione etica che si costruisce attraverso precise regole di confronto”.
“Il Farnese ArtHouse continua con soddisfazione il processo di integrazione della scuola con la cultura cinematografica- asserisce Amadei, gestore della sala- e Cinesofia rappresenta non solo l’opportunità di far vivere e pensare il cinema alle nuove generazioni in forma attiva, ma anche quella di creare un modus operandi atto a favorire l’inclusione e la solidarietà attraverso un percorso didattico di curricolo verticale e interdisciplinare”. Cinesofia si inserisce nella normativa del Pcto (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento) tesa all’obbligatorietà nel triennio di 90 ore ‘lavorative’ per poter accedere all’esame di maturità. Il coinvolgimento anche degli studenti del terzo anno delle scuole medie vuole favorire, con processi di integrazione a tema, anche il transito verso le superiori.