Ieri sera nel corso del concerto del rapper Travis Scott al Circo Massimo “sono state centinaia le segnalazioni al 118 di cittadini, in particolare nei rioni Celio e San Giovanni, che hanno sentito più volte oscillare le loro abitazioni. Gli stessi vigili del fuoco hanno confermato la connessione fra il concerto di Travis Scott al Circo Massimo e le vibrazioni sugli edifici in un’area molto vasta del centro di Roma che, ricordiamo, è patrimonio dell’umanità Unesco”. Lo affermano in una nota il deputato di Alleanza verdi e sinistra, e co portavoce di Europa verde, Angelo Bonelli e Devis Dori, capogruppo di Avs in commissione Giustizia della Camera. “Poche settimane fa a Milano un concerto dello stesso rapper aveva provocato altrettante oscillazioni con conseguente allarme terremoto, quindi l’amministrazione comunale di Roma avrebbe potuto immaginare un rischio altrettanto grave e avrebbe dovuto impedire un rischio di questo tipo inserendo un limite di decibel alle emissioni sonore, oltre a tenere in considerazione che decine di migliaia di persone avrebbero saltato contemporaneamente in un’area archeologica fragile”, aggiungono.
“Un vero azzardo per i nostri monumenti – proseguono Bonelli e Dori – se le abitazioni civili sono oscillate in questo modo, riteniamo possibile che altrettanto sia accaduto per l’area archeologica dei fori. E tutto questo non per un vero e proprio terremoto, ma per un concerto musicale. Le spiegazioni scientifiche le lasciamo agli esperti, ma una cosa è certa: non è accettabile che per un’ora di concerto si metta a rischio il nostro patrimonio storico-artistico e si mettano in allarme decine di migliaia di persone, considerato che le oscillazioni si sono avvertite anche negli edifici del complesso ospedaliero San Giovanni-Addolorata. Chiediamo che siano fatte immediate verifiche nell’area archeologica dei fori – sottolineano -. Chiediamo a tutti, cittadini e addetti, di segnalare ogni possibile danno che potrebbero individuare”.
“Mentre si sanzionano giustamente i turisti che incidono il loro nome sui nostri monumenti – aggiungono Bonelli e Dori – non vediamo da parte dell’amministrazione comunale di Roma ed in particolare dell’assessore ai Grandi eventi, Alessandro Onorato, altrettanto rigore nel prevenire possibili danni. Chiediamo all’assessore Onorato come sia stato possibile autorizzare un evento simile al centro di un’area archeologica, è stata fatta ed asseverata la valutazione d’impatto acustico preventiva? È stato un azzardo, che non deve più verificarsi. Chiediamo che dal prossimo anno il Circo Massimo venga restituito ai suoi cittadini e ai turisti come iniziative culturali, teatrali, cinematografiche e concerti preventivamente e rigorosamente verificati, scegliendo nel contempo di impedire questo tipo di eventi musicali pericolosi e a così alto impatto ambientale. Stiamo depositando un’interrogazione parlamentare – concludono – per chiedere un intervento del ministero della Cultura: Roma non è un parco giochi, ha un equilibrio fragilissimo, l’amministrazione comunale ha il dovere di preservare per tutti la storia di Roma”.