“Roma Sport Architettura”: premiati i fotografi del concorso Almagià

Protagoniste delle foto vincitrici geometrie di edifici e impianti romani, dall’Eur al Foro Italico all’Esquilino, che incorniciano salti, tuffi e scatti atletici, ma anche campi e piattaforme dove è possibile praticare attività sportive

photo credit: Giuseppe Cardoni

Si è tenuta ieri, al museo dell’Ara Pacis a Roma, la cerimonia di premiazione del V concorso fotografico della Fondazione Almagià dedicato a “Roma Sport Architettura” e realizzato in collaborazione con Ance Roma – Acer. Protagoniste delle foto vincitrici geometrie di edifici e impianti romani, dall’Eur al Foro Italico all’Esquilino, che incorniciano salti, tuffi e scatti atletici, ma anche campi e piattaforme dove è possibile praticare attività sportive. Due le categorie di partecipazione: foto a colori e foto in bianco e nero.

Per la prima categoria la vittoria è andata a Giuseppe Lo Surdo (primo classificato con “Sport ed educazione. Scuola multietnica all’Esquilino”) e Isabella Balena (seconda classificata con “Foro Italico Roma”), mentre per le foto in bianco e nero a Guido Caltabiano (primo classificato con “Easy”) ed Enrico Quattrini (secondo classificato con “Il solitario”). Menzione speciale a Pino Rampolla per la foto in bianco e nero “Un tuffo al cuore”. A Paolo Fusco – autore dello scatto “Hockey Eur” è stato invece assegnato il premio dei Giovani Ance Roma – Acer.

“Il dinamismo dello sport, le evoluzioni delle architetture e la staticità di una Fotografia. Tre forme di arte così diverse eppure assieme così armoniose. Il quinto concorso della Fondazione Almagià nasce dalla voglia di riportare lo sguardo sulla bellezza della nostra Città”. Lo ha detto in una nota Charis Goretti, presidente della fondazione Almagià. “Credo con assoluta fermezza che lo sport sia il miglior motore per far ripartire il tessuto cittadino, credo nella rigenerazione urbana e nelle nuove progettazioni; sogno grandi evoluzioni per la mia città e queste foto sono la miglior testimonianza del presente”, conclude Goretti.

“Lo sport, grazie al prezioso ruolo sociale che riveste, è considerato da sempre elemento aggregante per eccellenza, espressione di dinamismo, trasformazione, armonia ed equilibrio fra mente e corpo, capace di concorrere alla formazione e allo sviluppo psicofisico delle giovani generazioni e alla formazione di adulti consapevoli e determinati. Allo stesso tempo gli stadi, le palestre e tutti gli ambienti sportivi sono luoghi deputati a favorire queste relazioni e sono in grado, con la loro architettura, di valorizzare ed esaltare le potenzialità del territorio circostante”. A parlare è il presidente della Commissione Capitolina Sport, Ferdinando Bonessio.

“Lo sport ha un valore che travalica il mero gesto atletico. Allo stesso modo, immaginare il futuro di una città e dare forma concreta ai progetti va oltre il semplice costruire: è pensare a cosa potrà svilupparsi per l’individuo e la collettività”. Così Antonio Ciucci, presidente di Ance Roma – Acer. “Come rilevato anche dall’amministrazione capitolina, Roma racchiude molti luoghi a vocazione sportiva in stato di abbandono e degrado oppure incompiuti. E sono circa 200 gli impianti sportivi pubblici che richiederebbero lavori di manutenzione. Recuperarli e valorizzarli è una necessità che chi ama la città avverte, per moltiplicare opportunità di socialità e benessere a disposizione dei cittadini”, conclude Ciucci. I vincitori sono stati selezionati da una giuria presieduta dalla presidente della Fondazione Almagià, Charis Goretti, e composta dal presidente dell’Ordine degli Architetti di Roma, Alessandro Panci, e dai fotografi Aldo Feroce, Moreno Maggi e Serena Vittorini.

 

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