E' dell'artista Pietro Ruffo intitolata “Costellazioni di Roma”
È alta 10 metri, lunga 64 e con una superficie di 640 metri quadrati: è l’opera murale, realizzata su pannelli rimovibili, e che da oggi avvolge i silos industriali del cantiere della stazione Venezia di Metro C a Roma. Il progetto artistico, oggetto di una mozione dell’Assemblea capitolina e promosso dal consorzio di imprese guidato da Webuild e Vianini Lavori, è stato svelato oggi alla presenza del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, e dell’artista Pietro Ruffo. Si tratta della prima delle sei installazioni di dimensioni monumentali immaginate e realizzate da artisti di respiro internazionale per il cantiere di piazza Venezia. Gli artisti sono stati selezionati da un comitato scientifico composto dai rappresentanti di alcune tra le principali istituzioni culturali di Roma: la Galleria nazionale di arte moderna e contemporanea, la Galleria Borghese, il Maxxi, il Palazzo delle Esposizioni. “Abbiamo fatto dei silos di piazza Venezia una gigantesca tela, uno spazio espositivo museale unico, non credo ne esistano molti simili e soprattutto nel cuore della città. Ci lavoravamo da tanto tempo, è un’idea che ci è venuta subito quando abbiamo aperto il cantiere, ma c’è voluto tanto lavoro”, ha affermato il sindaco Gualtieri.
La prima opera è intitolata “Costellazioni di Roma” e segna l’inizio di un percorso artistico che fino al 2026 trasformerà il cantiere in uno spazio espositivo di arte contemporanea, una sorta di pinacoteca a cielo aperto, per riflettere sul ruolo trasformativo dei progetti infrastrutturali, anche in vista del Giubileo del 2025. “La stazione Venezia – ha commentato l’amministratore delegato di Webuild, Pietro Salini – rappresenta una sfida ingegneristica unica, in cui abbiamo voluto creare questo connubio tra arte, tecnica ingegneristica e tecnologia più avanzata”. “Murales. Arte Contemporanea in metro”, è il titolo del progetto con il quale “si veste di bellezza anche il cantiere, con una collaborazione trasversale tra imprese, istituzioni, esperti del settore e artisti di respiro internazionale – ha aggiunto Salini -. Siamo orgogliosi di assistere alla trasformazione di questa piazza in una piattaforma culturale innovativa, dove l’arte contemporanea diventa linguaggio universale per promuovere un approccio responsabile alla crescita delle città, stimolando una riflessione sui temi della mobilità sostenibile”.
L’opera di Ruffo unisce terra e cielo in un’unica immagine che avvolge i dieci silos. Attraverso immagini di figure antropomorfe e animali fantastici, ispirati alla cultura classica e rinascimentale, l’opera celebra la capacità della città di intrecciare scienza, arte e slancio verso il domani. “Mi è stato proposto di realizzare questa immensa opera a piazza Venezia – ha spiegato l’artista – e ho pensato agli elementi simbolici della città, a dare una narrazione continua a questi dieci silos, che parte dall’antica Roma e dall’acquedotto dell’Appia e arriva ad altri edifici della città storica. L’idea è di rappresentare Roma come una città estremamente dinamica, quale è sempre stata”.