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Santa Maria Antiqua al Foro Romano, gioiello alle origini del Cristianesimo

La chiesa risalente al VI secolo è stata riaperta da poco più di un mese per la mostra di Giacomo Boni. Un gioiello che unisce misticismo e arte

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E’ uno scrigno nello già splendido Parco del Colosseo. Parliamo della chiesa di Santa Maria Antiqua, sotto il Palatino. Da poco è stata restaurata ed è di nuovo visitabile. Per informazioni basta andare sul sito www.parcocolosseo.it. Regalatevi una visita in un posto ineguagliabile.

Costruita nel VI secolo, su strutture rimane risalenti all’età Domizianea, fu in seguito affrescata con splendidi dipinti che sono ancora oggi visibili. Dopo il terremoto del 847, Santa Maria Antiqua subì vari crolli, fu abbandonata e utilizzata come basamento per costruzioni successive, come d’altronde era uso comune in quell’epoca. 

L’edificio ha una forma rettangolare, con due navate laterali. Il muro posteriore presenta un’abside e ai lati troviamo due piccole cappelle. 

All’interno della chiesa sono ancora visibili circa 250 m2 di affreschi, dei circa 1000 originari, dipinti tra la metà del VI e del IX. La loro datazione è determinabile con una buona precisione, basandosi su riferimenti tratti dai cartigli e sulla presenza di personaggi ritratti col nimbo (aureola) quadrato azzurro, usato per le persone viventi, mentre quello tondo giallo e oro è riservato a santi e martiri. Lungo i muri, oltre agli splendidi affreschi anche detti sarcofagi. Da Santa Maria Antiqua poi si accede alla rampa di Domiziano che conduce al Palatino.

 

Il restauro ha permesso anche di realizzare un impianto multimediale che rappresenta l’origine del tempio. Il tutto è accompagnato da una musica sacra tardo medioevale.

La riscoperta della chiesa la dobbiamo a Giacomo Boni, uno dei più importanti archeologi italiani. Durante i suoi scavi nell’area del Foro Romano a fine ‘800, riportò alla luce Santa Maria Antiqua, decidendo di demolire la chiesa barocca di Santa Maria Liberatrice che era stata costruita sopra di essa.

Il restauro è stato completato per la mostra che il Parco archeologico del Colosseo dedica appunto a  Giacomo Boni (Venezia, 1859 – Roma, 1925) nei luoghi in cui l’archeologo e architetto operò principalmente: il Foro Romano e il Palatino. La mostra si chiude il 30 aprile.

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