Sorgente Group presenta la “Diana cacciatrice” raccontata da Strinati

Da oggi è disponibile online la quinta puntata della serie "Dieci capolavori della Fondazione Sorgente Group in cinque secoli" curati dal critico d'arte Claudio Strinati, che illustra la celebre tela di Giovanni Francesco Barbieri, detto il Guercino

Diana Cacciatrice (Il Guercino)

Continua la serie “Dieci capolavori della Fondazione Sorgente Group in cinque secoli” curati dal critico d’arte Claudio Strinati. Da oggi è disponibile online la quinta puntata dedicata alla “Diana cacciatrice” di Giovanni Francesco Barbieri, detto il Guercino (clicca qui per vedere la puntata)

Strinati, che è direttore scientifico della Fondazione Sorgente Group – fondata da Valter e Paola Mainetti – racconta il quadro e mette in evidenza i particolari del pregevole dipinto che il pittore di Cento eseguì su commissione del Conte Fabio Carandini nel 1658.

Il Guercino, in questa tela, rappresenta un’immagine intima della dea, la quintessenza del mito, raffigurando l’incontro della dea della luna e della notte con il giovane pastore Endimione. Diana da quell’incontro vagheggerà una strana idea, chiedendo a Giove che il giovane cada in un sonno eterno, pur di poterlo mirare ogni notte e proteggere il bel volto del pastore dalla vecchiaia e dalla morte. Lo comunica in una nota la fondazione Sorgente Group.

“Il Guercino qui coglie l’attimo nel quale la dea, accompagnata da un levriero, ferma la sua corsa e si volta a contemplare il giovane addormentato, in una sorta di premonizione della visione, come se immaginasse qualcosa che sta per avvenire. E la premonizione, secondo Strinati, è una dimensione mentale guercinesca veramente sublime che rende il quadro altissimo, non solo nella qualità pittorica, ma anche nella consapevolezza delle immagini – spiega la nota -. Nel dipinto lo sguardo della dea è ritratto con incomparabile sapienza e classicismo e questo ci ricorda che Guercino è stato un grande psicologo della pittura. Vediamo i capelli della dea che svolazzano nella brezza, così come le sue vesti, mentre abbiamo la sensazione di vedere una scena immota. Il cane che l’accompagna si volge verso di lei, ma la dea non lo guarda. E qui sta la premonizione: Il cane è il richiamo verso Endimione dormiente, e da lui la condurrà. Per Strinati, non vi è quadro del Guercino che non sia frutto di un’attentissima e coinvolta meditazione e la Diana cacciatrice ne è un esempio mirabile”.

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