Dal provvedimento targato Fd'I e Lega erano stati esclusi anche il Teatro dell'Opera di Roma e il Sistina. Ora il principio sarà quello di dichiarare "monumento nazionale" i teatri storici edificati fino ai primi del 1900
È tutta da riscrivere la proposta di legge targata Lega e Fratelli d’Italia, che avrebbe dovuto riconoscere il titolo di monumento nazionale a 46 teatri italiani. La maggioranza di governo, scrive oggi il dorso romano de La Repubblica, ha deciso di ritirarla dopo le polemiche.
Pare che nel provvedimento non fossero chiaramente indicati i criteri che hanno determinato la scelta di un teatro rispetto a un altro. Tra gli esclusi eccellenti, figurano il Teatro dell’Opera di Roma, culla dell’opera teatrale in musica e del balletto, ma anche il Sistina, il Brancaccio e il Palladium.
Ora la proposta di legge è tornata allo studio degli uffici tecnici: il principio sarà quello di dichiarare “monumento nazionale” i teatri storici edificati fino ai primi del 1900 – quindi i moderni e i contemporanei saranno esclusi dalla legge – e di coinvolgere maggiormente i Comuni.