Scoperta di fondamentale importanza per capire e studiare i rituali funerari della civiltà etrusca
Una scoperta importantissima, una tomba etrusca totalmente inviolata da 2.600 anni che si trova all’interno della necropoli dell’Osteria a Vulci, e che è stata aperta lo scorso 27 ottobre. Gli archeologi si sono trovati di fronte ad un sepolcro a doppia camera, di cui una in parte saccheggiata e l’altra perfettamente intatta, risalente circa alla fine del VII secolo avanti Cristo. Scavata nel tufo, come le altre tombe presenti nelle necropoli della Tuscia, l’ambiente funerario intatto è stato denominato ‘Tomba 58’ e conserva vasi, ceramiche, coppe e manufatti in bronzo, mentre alle pareti la presenza di chiodi in ferro serviva per appendere piccoli oggetti o festoni. Nonostante i passati saccheggi, nella seconda camera sono stati rinvenute due anfore da trasporto della Grecia dell’est (probabilmente dall’isola di Chio), oltre a ceramiche corinzie, ioniche e etrusche.
Su questa incredibile scoperta è intervenuta l’assessora alla Cultura, alle Pari Opportunità, alle Politiche giovanili e della Famiglia e al Servizio civile della Regione Lazio, Simona Baldassarre, che ha commentato così questo evento: “E’ una importantissima giornata per la cultura della nostra regione, grazie all’apertura di un’antica tomba etrusca ritrovata ad aprile scorso nella Necropoli dell’Osteria nella città di Vulci e rimasta ancora inviolata”- prosegue l’assessore – “La Maremma laziale e l’Etruria meridionale sono un territorio ricchissimo di arte e cultura a forte vocazione turistica che la Regione intende valorizzare sempre di più. Questi borghi sono un asset culturale fondamentale”.
La campagna di scavo è stata condotta dalla Fondazione Vulci sotto la supervisione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Viterbo e per l’Etruria meridionale.