In questi giorni difficili per l’Ucraina, grande è la preoccupazione per i siti Unesco e per i capolavori d’arte custoditi nei musei, perché la loro distruzione sarebbe una perdita culturale per l’identità di un popolo e in molti casi anche per l’intera umanità. È necessario impedire che la guerra possa portare alla cancellazione della storia e della memoria, così molti civili sono rimasti eroicamente nei musei dell’Ucraina per avvolgere, trasportare e nascondere nei bunker le opere d’arte.
Negli ultimi giorni, dopo il bombardamento del memoriale dell’Olocausto di Babyn Yar e del Museo di Storia Locale di Ivankiv, nella regione di Kiev nella notte del 27 febbraio, che ha provocato la perdita di oltre venti opere di Maria Prymachenko, pittrice d’arte popolare, rappresentante dell’arte naïf, molto apprezzata anche da Picasso, le distruzioni al patrimonio culturale del paese non si sono fermate. Così sono state distrutte anche l’università e l’Accademia di Cultura di Kharkiv e la piazza delle Libertà con l’accesso al Museo di arte contemporanea Yermilov Centre.



Ora la preoccupazione è rivolta alle opere all’interno dei Musei. Così come fu fatto durante la Seconda guerra mondiale, sono state portate al sicuro opere come la statua medievale del Cristo Salvatore della cattedrale armena di Leopoli, avvolte le statue del mercato e delle piazze, nella vana speranza che rimangano integre. Così anche a Kiev, assediata, si cercano di mettere al sicuro le opere del Bohdan and Varvara Khanenko National Museum of Arts di Kiev che custodisce la raccolta d’arte italiana antica più ricca del paese. Tra queste basti ricordare la scultura di Antonio Canova, “La Pace”, realizzata su commissione per il principe Nicolaj Rumianzev, che voleva così celebrare le capacità diplomatiche della sua famiglia e voleva ribadire la necessità di porre fine ai conflitti inferti da Napoleone Bonaparte, negli anni in cui si stava preparando la Campagna di Russia.
Ancora a Odessa al Museo d’Arte Occidentale ed Orientale è custodito il dipinto, “Cattura di Cristo” di Michelangelo Merisi da Caravaggio, rubato nel 2008 fu ritrovato nel 2010. Ma già era riuscito a scampare ai bombardamenti di Odessa durante la Seconda guerra mondiale, riemergendo in modo quasi fortuito nel 1945.
Nel Paese sono stati certificati quali siti Unesco sette luoghi di notevole importanza: dalla suggestiva Cattedrale di Santa Sofia a Kiev, con le sue cupole dorate, di cui si teme fortemente l’integrità; il centro storico medievale di Leopoli a Cernivci, che si prepara all’assedio e alla lotta, la favolosa residenza dei Metropoliti Bucovini e Dalmati, che incarna la presenza della Chiesa ortodossa durante il dominio asburgico; le Tserkvas (chiese) di fede ortodossa e greco cattolica, costruite interamente su tronchi di legno orizzontali; l’antica città di Chersoneso, sito archeologico sulle rive del Mar Nero fondato nel V secolo a.C.; l’arco geodetico di Stuve che servì nella metà del XIX secolo a capire la forma e le dimensioni della terra; per finire, le antiche faggete primordiali dei Carpazi
Nessuno potrà difendere o proteggere questi tesori, che per mano dell’uomo potrebbero essere distrutti per sempre.