Sarà inaugurata oggi alle 18:30 negli spazi di Margutta Home la personale di Giampiero Abate ‘Ultrareale’. La mostra – che si può visitare fino al 7 giugno – invita a riflettere su come, in una società votata alla perfezione, soprattutto estetica, l’arte trova il proprio spazio all’interno del dialogo tra il reale e l’ideale. Il bello artistico diventa così una domanda sui nostri bisogni e sulle nostre aspirazioni più profonde
L’artista presenta cinque lavori inediti, realizzati con la tecnica dell’acrilico ad aerografo su tela, che si ispirano ai cinque solidi platonici (gli unici poligoni regolari con spigoli e vertici equivalenti che inscritti in una sfera hanno tutti i propri vertici sulla sua superficie) per indagare arte, storia e scienza.
Sono figure possibili eppure fuori dalla realtà, poste in un “ultrareale” onirico inattingibile dalla imperfetta natura umana. Sono loro il luogo dal quale fugge o verso il quale è inesorabilmente attratta la figura umana. Il dialogo serrato che si instaura tra questi due elementi è tutto giocato sul concetto della perfezione come obiettivo possibile e come aspirazione astratta. Gli uomini e le donne al centro dei dipinti condividono con i solidi una gelida perfezione. Sono nati, infatti, all’interno di un mondo totalmente artificiale (un sofisticato software 3D), senza modelli vivi né alcun legame con la realtà.