Velletri, dimora di Ugo Tognazzi diventa Casa della Memoria

L'abitazione dell'attore in provincia di Roma entra a far parte del circuito che mette in rete 77 abitazioni-museo di 12 regioni italiane

immagine dal film 'Amici miei' (1975) di Mario Monicelli

La ‘Casa Vecchia’ di Ugo Tognazzi a Velletri (Roma) diventa ‘Casa della Memoria’. Lo annuncia l’Associazione nazionale Case della Memoria, realtà che mette in rete 77 case museo in 12 regioni italiane.

La dimora, spiega una nota, è un piccolo ‘tempio’ per gli appassionati di cinema, che raccoglie al suo interno anche i premi ricevuti da Ugo durante la sua carriera, foto che raccontano il vissuto privato e professionale dell’attore e una vasta collezione di locandine.

A spiegare cosa sia ‘Casa Vecchia’, come viene chiamata in famiglia e dagli amici, è Gianmarco Tognazzi: “Casa Vecchia è collocata all’interno della tenuta La Tognazza – spiega -, che Ugo aveva acquistato negli anni ’60, nelle campagne di Velletri dove ha vissuto fino alla sua scomparsa nel 1990. La casa è stata negli anni, il fulcro della sua vita privata e professionale”.

È a ‘Casa Vecchia’ che, nell’agosto del 1971, Ugo Tognazzi sposa Franca Bettoja; è qui che, ogni giorno, in un clima di “convivialità lavorativa”, Ugo invita i suoi amici, colleghi, attori, registi, sceneggiatori, con cui scrive, inventa e realizza la maggior parte delle sceneggiature e dei film poi rimasti a pieno titolo nella storia del cinema italiano. Capolavori come ‘La donna scimmia’, ‘La grande abbuffata’, ‘Romanzo Popolare’, ‘Amici Miei’, passando per ‘In nome del popolo italiano’, ‘Il vizietto’ fino a ‘La tragedia di un uomo ridicolo’ che gli valse nel 1981 la Palma d’oro a Cannes per la miglior interpretazione.

Lo spazio è realizzato dall’Associazione culturale ‘Ugo Tognazzi’, con l’intento di mantenere vivo il ricordo professionale e privato del grande attore. “In questa stessa area – prosegue il figlio Gianmarco – Ugo ha coltivato le sue più grandi passioni, dalla terra alla cucina, realizzando la sua azienda agricola, è stato lui infatti uno dei primi pionieri del km 0, divulgando con grande anticipo la filosofia gastronomica ‘dall’orto alla tavola e dall’acino alla bottiglia’”.

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