BookCiak è un premio che unisce cinema e letteratura dedicato a giovani filmaker. Il premio è stato presentato oggi alla vigilia dell’inizio della 74esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia. I vincitori sono un gruppo di giovani autori che hanno realizzato un cortometraggio ispirato a un libro. La consegna dei premi è un evento delle Giornate degli Autori.
Alessandro Padovani, classe 1993, ha realizzato un corto ispirato a Il Grande Animale di Gabriele Di Fronzo; Orso Jacopo Tosco si è ispirato a Leda. Che solo amore e luce ha per confine di Sara Colaone, Francesco Stata e Luca de Santis; Agnese Giovanardi ha diretto Arte Materna ispirato a tutti i bambini di Giuseppe Zucco. Il giovanissimo Francesco Ramon Franco, 18enne, ha vinto il premio della sezione Memory Ciak con un corto ispirato a Il vestito della sposa liberamente ispirato al romanzo di Angelina Brasacchio.
Il BookCiak è entrato anche nelle aule di università e in collaborazione con l’ateneo romano di Roma Tre è stato consegnato il BookCiak, Azione! all’ex studente di Fisica Alessio D’Ippolito per il suo Nero. A scegliere i cortometraggi una giuria formata dai due registi Daniele Vicari e Wilma Labate.
Sulla commistione fra in due generi, secondo il giovane regista Orso Jacopo Tosco: “ono due linguaggi che sono quasi un tutt’uno. Spero di trovare persone con cui collaborare, la parte di collaborazione è quella più importante, ho fatto molti ruoli sul set”. Tosco sta per pubblicare il suo primo romanzo.
“I giudizi non sono eterogenei. Ci vuole coraggio per misurarsi a briglia sciolta. Abbiamo scelto i corti che hanno centrato l’obiettivo. Queste opere anche nei difetti, per quanto mi riguarda, da formatore vorrei che si approfondisse di più il linguaggio del cinema solo così ci si permette di andare oltre, è un festival importante. È la prima volta che questi ragazzi parlano in pubblico. Questa è la cosa importante. S’inizia così a costruire. Quello che mi sento di dire è non vi fermate, questo è solo l’inizio: studiate e non pensate di aver compreso cos’è il cinema. Non succede neanche ai registi come De Oliveira, quando lo si dice il regista cambia mestiere”, ha suggerito ai giovani artisti il regista di Diaz.
L’altra giurata, Wilma Labate, ha citato A Ciambra di Jonas Carpignano: “Sono lavori abbastanza difficili perché c’è intanto la scelta di un romanzo, te ne propongono quattro e ci sono le incertezze eccetera. Non è un tentativo di raccontare un romanzo, è un lavoro molto complicato, difficile. E quindi se questo è l’inizio io per il futuro consiglio sempre una sola cosa: andare al cinema. Ho sentito un giovane amico che amo tanto come regista, Jonas Carpignano che ha fatto un film molto bello A Ciambra. Gli ho chiesto che facesse in vacanza e mi ha risposto sono sul divano a vedere film, questo devono fare questi ragazzi”.