Ama è a corto di mezzi. E se li prende in affitto

Bando da 2,3 milioni per l'affitto di un centinaio di mezzi per sei mesi. Quattro giorni fa Bagnacani aveva annunciato il rafforzamento della flotta

Il sindaco Virginia Raggi (Foto Omniroma)

Il presidente Lorenzo Bagnacani lo ha detto in Aula Giulio Cesare solo pochi giorni fa. Ama è a corto di mezzi e la flotta va integrata il prima possibile. D’altronde da gennaio la manutenzione è in affanno, per l’arrivo di nuovi 90 camioncini già acquistati dedicati al porta a porta serve ancora tempo. Tra il 40 e il 50%di tutta la flotta ogni giorno resta nei box a causa dei guasti.

Ma comprare nuovi mezzi non è al momento possibile e allora in Ama hanno pensato di provare col noleggio, lanciando una gara da 2,3 milioni per affittare 100 mezzi leggeri e 30 pesanti per un periodo di sei mesi, magari nell’attesa di tempi migliori. Il bando in questione ha per oggetto il noleggio “full service” senza conducente per veicoli ed attrezzature operativi per parco mezzi Ama, suddiviso in 10 lotti, per un periodo di 6 mesi.

Nel dettaglio la municipalizzata dei rifiuti necessita di 30 autocompattatori e di una settantina di autocarri per la raccolta e lo spazzamento. Il tutto per la bellezza di oltre 2,3 milioni di euro.

Proprio quattro giorni fa il numero uno di Ama ha spiegato come “”a qui ai prossimi tre quattro mesi “la nostra flotta potrà beneficiare di circa 160-180 mezzi nuovi“, ha spiegato il manager, precisando come tale situazione “consentirà di ripristinare un livello di servizio sufficiente fino ad arrivare a un livello di servizio eccellente se negli anni andiamo ad applicare il nostro piano industriale con investimenti importanti sui me”.

Anche perchè l’attuale situazione del parco mezzi Ama è a dir poco inquietante. “Questa azienda conta oggi su 2.469 mezzi, con un’età media è di 8,2 anni. I compattatori a raccolta laterale (Csl), hanno un’anzianità di 9,5 anni con punte di 18 anni d’età. Insomma il parco mezzi che mi sono ritrovato è vetusto per mancati investimenti passati indispensabili”.

Altro capitolo, gli impianti per lo smaltimento, spesso insufficienti ad assorbire l’enorme mole di rifiuti, specialmente se la differenziata è ancora inchiodata al 42%. “L’ambizione più alta contenuta nel Piano è di fornire questa città con una dotazione più alta di impiantistica, tenendo conto dell’obiettivo del 75% di differenziata entro il 2021 che ci siamo posti”.

 

 

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