Le abbondanti piogge di questi giorni hanno provocato numerosissimi danni al manto stradale della Capitale. Dovunque, al centro come in periferia, a nuove buche si sono aggiunte quelle vecchie, riparate malamente. Al di là della lentezza degli interventi da parte della giunta Raggi, il problema di fondo è infatti la modalità con la quale operano le imprese che si aggiudicano i lavori, spesso inadeguate alle necessità.
Di fronte all’aggravarsi della situazione sulle strade e al nuovo accordo per 210 milioni di appalti stradali, è intervenuto nei giorni scorsi sul dorso romano de ‘’Il Corriere della Sera’’ il presidente dell’Acer, l’Associazione dei costruttori romani, Nicolò Rebecchini, per invitare il Campidoglio a una selezione più efficiente delle imprese a cui affidare i lavori.
Non si è fatta però attendere sullo stesso quotidiano la risposta dell’assessora alle infrastrutture di Roma Capitale, Linda Meleo, che, dimostrandosi ‘’insensibile’’ al disagio vissuto da pedoni, motociclisti e automobilisti e continuamente denunciato dai Media, oltre a respingere le proposte dell’Acer ha persino colto l’occasione per enfatizzare gli interventi realizzati e quelli in corso.
‘’Basta con gii spot “tappabuche”: è indispensabile fare grande attenzione al modo con cui si affidano i lavori stradali e, quindi, alla tipologia di appalto prescelto’’. Rileva Rebecchini, denunciando lavori stradali mal eseguiti e manutenzione inesistente per «colpa» di appalti inappropriati.
E riguardo ai nuovi lavori il presidente del costruttori romani aggiunge che tanto ossigeno, in un momento cosi difficile, rischia di essere vanificato poiché trattandosi di manutenzione ordinaria, il dimensionamento dei lotti non è tale da garantire la qualità dei lavori.
Gli risponde Meleo, rilevando che senza la divisione in numerosi lotti, c’è invece ‘’il rischio di sconfinare in attività amministrative che facilitino o favoriscano solo determinate imprese rispetto ad altre che operano nelio stesso settore è molto elevato.’’
Secondo il presidente dell’Acer serve soprattutto un’attività di manutenzione straordinaria, cui segua, a carico dell’impresa, l’obbligo di assicurare la manutenzione ordinaria. ‘’Solo così- sostiene- utilizzando un appalto pluriennale che responsabilizzi l’impresa, si possono raggiungere i risultati sperati».
Per Meleo però questo tipo di proposta, non essendo contemplata dal codice degli appalti 2016, e stante i paletti delle regole di contabilità degli Enti Locali, richiederebbe l’introduzione di rapporto di concessione, strumento giuridico diverso da una «semplice» gara di lavori o gara lavori servizi.
‘’Sul nuovo accordo quadro – precisa Meleo – i criteri identificati dall’Amministrazione sono specifici, per selezionare le migliori imprese e per garantire efficacia ed efficienza. La divisione in lotti è solo uno di questi, ed è comunque ben vista per garantire concorrenza e dalla giurisprudenza, soprattutto qualora nel settore siano attive anche Pmi’’.
Sul fronte delle manutenzioni straordinarie l’assessora ricorda le decine di milioni investiti e che sono partiti 35 cantieri (via Borghesiana, via Baldo degli Ubaldi-via Angelo Emo) e altri in fase di avvio come quello in via dei Cerchi e di via Nazionale che prevedrà la realizzazione di un percorso ciclabile.
Ciononostante le buche continuano però ad aumentare, insieme agli incidenti, talvolta molto gravi, che costano cospicui indennizzi al Campidoglio. E l’unica a non rendersene conto sembra solo l’assessora Meleo.