“Spiace ovviamente che l’esito del Tar metta a rischio l’arrivo delle nuove vetture per il Giubileo. Naturalmente, al netto di come la Società Giubileo risponderà nel merito, mi sembra configurarsi un errore abbastanza grossolano a cui è complicato dare spiegazioni che spero la società stessa saprà fornire quando a breve verrà chiamata in Commissione per una audizione a riguardo”. Con queste parole, rilasciate a Radiocolonna, il presidente della Commissione mobilità di Roma Capitale Giovanni Zannola ha commentato la bocciatura del TAR della gara per i nuovi bus in vista del Giubileo. Parole dure, che denotano una comprensibile irritazione della maggioranza che sostiene Roberto Gualtieri su un errore e una decisione amministrativa che rischia di rendere difficile la tenuta del servizio tpl in superficie durante l’Anno Santo.
Un piccolo riepilogo della questione chiarirà l’entità del pasticcio ed i suoi connotati al limite del grottesco di tutta la vicenda.
Tutto nasce da un bando di gara indetto dalla Società Giubileo 2025 per conto di Atac finalizzato a dotare Roma di 244 bus durante il Giubileo. I contendenti di questa diatriba sono due, Romana Diesel e Solaris, che si contendono una gara di 181 milioni di euro che prevede alcune condizioni in merito alle caratteristiche dei veicoli, tra i quali il numero delle porte (si ricordi bene questo dettaglio perché è decisivo negli sviluppi della vicenda). La spunta Solaris con un punteggio di pochissimo superiore rispetto al contendente. A luglio 2023 la Commissione aggiudicatrice, dopo aver visionato i mezzi proposti dalle due aziende non avrebbe trovato difformità e così Solaris si aggiudica la gara. Tutto bene fino al 9 febbraio 2024, quando una sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio – interpellato dalla sconfitta Romana Diesel – ribalta il verdetto della gara e dà la ‘vittoria’ a Romana Diesel. Motivo? Nel disciplinare di gara si specificava che – a pena d’esclusione – i mezzi sarebbero dovuti essere di tre porte a doppia anta, mentre quelli proposti da Solaris sono di due porte
E ora? Se Solaris dovesse appellarsi al Consiglio di Stato per contestare la decisione del TAR, la gara finirebbe in un limbo che potrebbe ragionevolmente pregiudicare la possibilità che nel 2025 Roma possa avere 244 nuovi bus.