Stadio della Roma, duro attacco dei Comitati “No stadio”

Dopo il tero incontro pubblico sullo Stadio della Roma a Pietralata, arriva una dura risposta da parte dei comitati "No stadio"

Il progetto dello stadio della Roma a Tor di Valle, ormai naufragato

Si è svolto ieri il terzo incontro relativo al dibattito pubblico riguardante il progetto dello Stadio della Roma. Un passaggio ritenuto fondamentale dal Campidoglio per spiegare più nel dettaglio ai cittadini romani l’opera che dovrebbe essere realizzata in zona Pietralata. C’è ancora tanta distanza tra le due entità per il progetto del nuovo Stadio della Roma. Presente la project manager di Systematica, Caterina Randone (referente del club giallorosso) che ha illustrato gli studi sulla mobilità dei tifosi e tutte le modalità possibili del trasporto. L’obiettivo rimane quello di portare nel nuovo impianto almeno il 50% dei tifosi con i mezzi pubblici.

Dai comitati dei cittadini contrari allo stadio arrivano commenti negativi sulla serie di incontri con il Comune di Roma fin qui realizzati e più in generale sulla fattibilità del progetto-stadio, e in una dura nota fanno sapere che: “Ieri abbiamo preso parte al penultimo incontro del Dibattito Pubblico sul ‘non progetto’ dello Stadio che ‘non sarebbe di proprietà’ della AS Roma. Nella stessa giornata l’Ass.re Maurizio Veloccia non ha perso occasione di rilasciare le solite dichiarazioni prive di qualsivoglia contenuto, alla pari del Dossier oggetto dell’incontro tenuto nella Sala Moby Dick a Garbatella, “Difatti è facilmente appurabile la mancata esistenza di una qualsivoglia documentazione attestante un eventuale studio di fattibilità, condotto dal Comune o AS Roma, sulla riqualificazione dello stadio Olimpico che dimostri, attraverso una analisi di costi/benifici, la non economicità di un progetto su cui nella realtà manca solo la volontà politica o, ancor peggio, un ritorno economico privato”.

Continua il duro attacco dei comitati: “Alla luce di quanto siamo stati costretti a osservare, il goffo tentativo da parte della Giunta Capitolina di perorare questo inutile progetto camuffandolo come di pubblico interesse si arena davanti all’incapacità di garantire un semplice quanto dovuto processo partecipativo, fatto di un sano confronto democratico basato su documenti, informazioni e proposte”.

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