Dal robot che consegna cibo e bevande ai passeggeri a quello che pulisce i terminal muovendosi in autonomia, per poi trasformarsi in una panchina, ma anche l’intelligenza artificiale per rendere più veloci ed efficienti i controlli di sicurezza e la gestione dei bagagli. Sono solo alcuni dei progetti sviluppati da startup italiane e internazionali che popolano l’Innovation hub dell’aeroporto Leonardo da Vinci a Fiumicino. Si tratta di un acceleratore di impresa, avviato da Aeroporti di Roma, dedicato allo sviluppo di soluzioni innovative nel comparto aeroportuale, situato in una struttura di 650 metri quadri nel cuore del Terminal 1 del principale scalo del Paese. Alla presentazione dell’hub, avvenuta questa mattina sono intervenuti il presidente di Edizione, Alessandro Benetton, il presidente di Atlantia, Giampiero Massolo, l’amministratore delegato di Aeroporti di Roma, Marco Troncone, il co-head Emea di Plug and Play, Omeed Mehrinfar, e Chiara Piacenza, scientist, Iss Science and utilization planning di Esa.
Il periodo di accelerazione nello scalo, in media di sei mesi, consentirà alle startup di finalizzare al meglio i propri progetti, facilitandone l’entrata sul mercato e sfruttando anche la rete internazionale “Airports for innovation” di cui AdR fa parte insieme agli scali spagnoli del gruppo Aena, quelli di Atene e Nizza. “Innovation hub è uno spazio in cui si vogliono trovare idee, in cui si vuole immaginare che forma avrà l’aeroporto del futuro”, ha affermato l’amministratore delegato di AdR, Marco Troncone. “È uno spazio fisico – ha sottolineato Troncone – dove gli startupper potranno respirare la stessa aria dei passeggeri, comprenderne i bisogni e capire come l’aeroporto potrà essere più smart, efficiente e funzionale”.
Il programma di innovazione di AdR, che al momento ha pianificato un piano di investimenti di 50 milioni di euro, è stato ideato circa un anno fa, con il lancio della prima “Call for ideas”, dove sono state selezionate dieci startup, tutte nate circa cinque anni fa e i cui fondatori sono per la gran parte giovani sotto i 30 anni. A queste si aggiungono altre tre startup con cui AdR sta lavorando proprio in questi mesi. La nuova “Call for ideas” sarà lanciata entro il prossimo novembre. “Innovazione e sostenibilità non possono essere solo degli slogan, devono essere un qualcosa che si realizza nell’attività e nella vita quotidiana delle aziende”, ha spiegato Giampiero Massolo, presidente di Atlantia. “L’input deve partire dall’alto, deve far parte dell’incenticazione del management, deve costituire parte integrante della responsabilità sociale delle aziende”, ha aggiunto Massolo.
“Vedere giovani ragazzi, sia italiani che provenienti da diverse aree del mondo, lavorare con le loro startup nel cuore dell’aeroporto di Fiumicino, è un segnale concreto di come il futuro si costruisca favorendo le nuove competenze e la contaminazione tra saperi ed esperienze diverse”, ha commentato Alessandro Benetton, presidente di Edizioni. “È questo il modo in cui, in stretta sinergia con tutti i nostri partner, vogliamo costruire un nuovo made in Italy, rendendo il nostro Paese più attrattivo per giovani talenti, generando nuova occupazione tramite i nostri investimenti e internazionalizzando il nostro know-how”, ha concluso Benetton. Per Chiara Piacenza dell’Esa: “Nel settore spaziale, molto simile a quello degli aeroporti, spesso si rimane legati a vincoli e limiti imparati durante la carriera, e si tende a essere conservativi. Dover ripartire da zero per fare innovazione significa cancellare tutto ciò che ci è stato insegnato. E per chi è giovane questo è un approccio naturale. Ci sono diverse difficoltà, si possono fare errori, ma è l’atteggiamento genuino che hanno i giovani, disposti a sbagliare, a imparare e andare avanti, che guida l’innovazione”.