A Roma il mix è micidiale: alta inflazione, redditi in calo, e minor benessere. A luglio la variazione dei prezzi è prevista sull’anno in aumento del 6,6% (dati ISTAT). Segno che gli aumenti contrattuali, se ci saranno, anche nella Capitale non compenseranno il caro vita, la crescita dei prezzi. E se guardiamo il carrello della spesa, ovvero i beni più acquistati come frutta, verdura e ortaggi, l’inflazione raggiunge il 10%. Tra una cosa e tra l’altra si può arrivare anche a un maggior costo della vita di 2.400 euro l’anno per una famiglia di quattro persone.
Come sono cambiati i consumi dei romani per il caro prezzi?
Lo scorso anno la situazione era pure peggiore. L’inflazione aveva toccato quota 11,9%, e per tentare di salvaguardare il proprio tenore di vita, parte dei romani aveva rivisto i propri consumi: non solo i cittadini hanno comprato prodotti di più bassa qualità a un costo inferiore, ma anche minori quantità per approfittare delle promozioni. Inoltre calano gli sprechi, e questo lo si capisce dal fatto che i nostri concittadini vanno più spesso al mercato per evitare di comprare il superfluo. I due terzi dei romani lavorano nei servizi, e il contratto degli statali è stato rinnovato per il triennio 2019-2021, ma almeno per il momento mancano i soldi per il 2022-2024.
Quali sono i mercati rionali più convenienti?
Il mercato Trionfale a via Andrea Doria è uno tra i più convenienti della Capitale se non altro per la vastità dell’offerta, soprattutto per quanto riguarda gli ortaggi e il pesce. Assieme a questo c’è il mercato dell’Esquilino, vicino a piazza Vittorio, che si caratterizza per prodotti da ogni parte del mondo, dall’oriente all’Africa in un caleidoscopio colorato di odori e culture alimentari, con in più un’area separata dedicata all’abbigliamento. Piuttosto conveniente anche il mercato alla Montagnola, in via di Pico della Mirandola, punto di riferimento per gran parte del sud di Roma, ma famoso per la frutta e verdura di stagione. C’è poi il mercato della Coldiretti al Circo Massimo, a via di san Teodoro, che non è proprio il massimo in fatto di convenienza ma che comunque presenta una buona varietà di prodotti, evidenziando su un tabellone i banchi più convenienti. Il Comune, comunque, sta mettendo a punto un piano entro il 2025.
Il Pil di Roma in caduta libera
La ricchezza a Roma è calata rapidamente negli ultimi anni. Nel 2001 nell’area metropolitana di Roma il PIL pro capite a prezzi costanti, di fonte OCSE, pari a circa 55.000 dollari, era superiore a quello di Berlino, Madrid e Atene, e di poco inferiore a quello di Parigi. Nell’arco di quasi un ventennio, fino al 2018, il PIL pro capite di Roma è diminuito dell’11 per cento. Al calo di Roma si è contrapposta la crescita registrata nelle altre capitali. Il divario positivo con Madrid si è così annullato, quello con Berlino si è fortemente ridimensionato, 9 mentre si è notevolmente ampliato il gap con Parigi (il cui PIL pro capite ha raggiunto circa 70.000 dollari).