Sedi di rappresentanza da oltre 2.000 metri quadrati, tutelate persino dalla Soprintendenza. Negozi, capannoni, locali in cui negli anni hanno trovato spazio un po’ tutti. Associazioni, Onlus, ospedali, società per azioni, commercianti, distributori di benzina, assicurazioni o singoli privati cittadini. Persino sedi diplomatiche. Lo scrive La Repubblica.
“L’elenco appena dato alle stampe dal Campidoglio è un calderone in cui sguazzano 953 immobili pubblici, locali affidati con concessioni ormai scadute – scrive il quotidiano – Su 953 immobili censiti, esattamente 763 sono utilizzati e solo 4 hanno una concessione in corso. Per i restanti 759 l’autorizzazione è scaduta. I vecchi accordi presi dal Campidoglio con gli affittuari sugli immobili, tutti sotto la gestione del dipartimento Patrimonio, sono ora sono “in corso di verifica”. La lista, come detto, è lunga. Si parte dalla sede dell’ambasciata del Giappone in viale di Valle Giulia per poi passare all’Accademia di Romania in viale delle Belle Arti. Ancora, spuntano un ufficio della presidenza del Consiglio dei ministri in via Mecenate e la segreteria generale in via Pontina. Il circolo Canottieri Aniene in via Antonio Sant’Elia si accompagna a un lungo elenco di pompe di benzina e negozi di Tim, Wind e Vodafone. In lista anche parrocchie e sedi Asl in diversi municipi. Ecco, poi, la cooperativa Agricoltura Nuova nel quadrante Sud della Capitale e il parcheggio di Eataly alle spalle della stazione Ostiense. Alla voce coop e associazioni ci sono Angelo Mai e Astra, il Piccolo Cinema America, Magliana 80, Capodarco, Codacons e la Casa Internazionale delle Donne a via della Lungara. Realtà che da anni, finite nel gran pasticcio delle vecchie delibere sulle concessioni, chiedono un nuovo contratto e di essere regolarizzate. Discorso diverso per carrozzerie, officine e smorzi. Tra questi spunta anche un autolavaggio, il Superwash di via del Tintoretto. Qualcuno paga il 20%, altri il 100%. Ma, leggendo l’elenco, si scopre che la concessione è scaduta per tutti, praticamente. Un dato che solleva immediatamente due domande. La prima: chi usa gli spazi del Campidoglio senza concessione continua a pagare regolarmente l’affitto oppure è moroso? E poi, in caso di mancato rinnovo, che fine faranno tutti gli enti a cui è stata affidata una sede per proseguire le loro attività? È tutto, si legge sulla lista, “in corso di verifica”.