La mobilità di Roma ha un problema serio. Tra i tanti, che ogni giorno i romani vivono sulla propria pelle, c’è n’è uno attentamente monitorato e studiato in un report uscito due giorni fa e che già sta facendo discutere. Parliamo del Monitoraggio delle stazioni della metropolitana effettuato dall’Agenzia per il Controllo e la Qualità dei Servizi Pubblici Locali di Roma Capitale (ACoS) ed eseguito nel corso dell’autunno 2022. L’analisi ha posto la lente d’ingrandimento sul presidio delle fermate, sullo stato di funzionamento dei display informativi a livello di atrio e a livello di banchina, su quello degli impianti di diffusione sonora a livello della banchina, di ascensori e scale mobili e infine, non per ordine di importanza, sull’indice di accessibilità delle stazioni ai Passeggeri con Mobilità Ridotta (PMR). Ed è proprio su quest’ultimo punto che l’ACoS ha rimarcato e sottolineato la necessità d’intervenire. Partiamo dai numeri, che non mentono quasi mai: a maggio 2021, sulla Metro A, il tasso di accessibilità per passeggeri con mobilità ridotta era a circa il 58%: su quasi 6 stazioni su 10, quindi, c’era un montascale e un ascensore in grado di offrire l’accessibilità a tutti. Nel monitoraggio effettuato nelle prime due settimane di dicembre 2022, invece, il tasso è crollato drasticamente al 44%. In sintesi: sulla più importante metropolitana di Roma con circa 400mila passeggeri al giorni stimati prima della pandemia (dati Mercurio), sono accessibili ai PMR meno della metà delle stazioni. Non va tanto meglio alla Metro C, la più moderna metropolitana di Roma che nel maggio del 2021 poteva contare su un invidiabile 100% di accessibilità che, nel tardo autunno 2022, è calato di ben 14 punti percentuali. Buone notizie invece per la Metro B, i cui tempi di percorrenza biblici stanno facendo discutere e infuriare l’utenza ma che, sul fronte accessibilità, registra un aumento dell’accessibilità rispetto maggio 2021 di 11 punti. Tra i tanti grafici, numeri e schemi che affollano le oltre 30 pagine del rapporto, è interessante la specifica che ACoS fa sulla metodologia del proprio lavoro, rimarcando una netta differenza d’intenti con Roma Mobilità.
“L’indagine di ACoS è stata svolta con modalità e scopi piuttosto differenti rispetto a quella periodica di RSM, che ha un carattere prevalentemente tecnico e funzionale all’eventuale comminazione delle premialità o sanzioni nei confronti dell’ATAC – spiega – Con questo monitoraggio, infatti, l’ACoS ha voluto “fotografare” lo stato di fatto di ogni singola stazione, al fine di rappresentare il vissuto delle metropolitane romane dal punto di vista dell’utenza: per queste ragioni i controlli svolti da RSM e da ACoS non sono direttamente confrontabili”.
Ma quali sono le conclusioni a cui giunge l’Agenzia per il Controllo e la Qualità dei Servizi Pubblici Locali di Roma Capitale?
“L’aspetto più sensibile e urgente riguarda gli impianti di traslazione, le cui inefficienze, culminate con l’incidente presso la fermata Repubblica del 25 ottobre 2018, sono dipese dall’assenza di pianificazione degli interventi di manutenzione intermedia e adeguamento normativo (a 10, 15 e 20 anni di esercizio) e degli stanziamenti necessari alla sostituzione integrale a fine vita tecnica (30 anni di esercizio) – concludono – Per la linea A è necessario affiancare al lavoro di ripristino della funzionalità dell’impiantistica esistente (sia ascensori che scale mobili) anche una progettazione di adeguamento infrastrutturale almeno delle 5 stazioni inaccessibili, posizionate peraltro in punti nevralgici della città (Spagna, Barberini, Repubblica, Vittorio Emanuele, San Giovanni). Sono altresì auspicabili interventi di miglioramento dei sistemi di informazione della linea A sia per quanto riguarda i display in banchina, che in termini di annunci sonori sui tempi di attesa. Tali obiettivi sono conseguibili con una campagna di manutenzioni, nel caso dei display, e con modifiche al flusso informativo, nel caso degli annunci, dato che in molte stazioni la filodiffusione sonora è funzionante grazie alla radio della metropolitana. Si raccomanda, infine, di mantenere il livello raggiunto in ottobre di presidio delle fermate.”