Il destino di Alitalia si deciderà nei 20 giorni tra le elezioni e il termine del 15 giugno. Ma nel frattempo, mentre rispunta il nome del Gruppo Toto, intorno all’unica ipotesi percorribile, Atlantia, non si allentano le tensioni tra il Governo e la famiglia Benetton. Con il vicepremier Luigi Di Maio che chiude a qualunque scambio tra questo dossier e quello della revoca della concessione di Autostrade in seguito al crollo del ponte di Genova e attacca: non ci sfidino, non si entra in Alitalia per comprare il silenzio del Governo. A far scattare l’altolà di Di Maio, sono le parole del capostipite della famiglia veneta, Luciano Benetton, che, in un’intervista dei giorni scorsi, per difendersi dagli attacchi ricevuti dopo la tragedia di Genova, lancia un messaggio al Governo: “Bisogna decidere, o siamo razza padrona o siamo imprenditori affidabili”. Parole che suonano come una provocazione per Di Maio, che replica: “Non consiglio di lanciare queste sfide al governo, abbiamo un tavolo molto serio al Mit per la revisione delle concessioni. La ferita del Ponte Morandi è ancora aperta”, avverte il ministro. Che per rilanciare l’ex compagnia di bandiera non cerca investitori con “doppi fini”: non si “entra in Alitalia per comprare silenzio del governo su altri dossier”. Comunque nei prossimi giorni, assicura, ci saranno “novità”, arriverà cioè il quarto partner mancante che andrà ad affiancare Fs, Delta e il Tesoro.
Tra le ipotesi, oltre ad Atlantia che però ufficialmente continua a dire di avere già troppi fronti aperti, rispunta anche il Gruppo Toto, fattosi avanti già un mese fa, salvo poi smentire. L’ipotesi, indicata da indiscrezioni di stampa, non è smentita da Di Maio: “Se è stata presentata, è stata presentata ai Commissari, credo sia notizia di qualche ora fa, tornerò al ministero e guarderò”. Dal Gruppo Toto, che tuttavia non sarebbe benvisto da Delta, nessun commento. Se però non andasse a buon fine l’operazione di mercato cui Fs lavora da 6 mesi, il rischio è la liquidazione, per la quale alla finestra c’è sempre Lufthansa. Intanto non si sono registrati particolari disagi per lo sciopero di 24 ore di tutto il trasporto aereo. Alitalia, per limitare i disagi, ha attivato un piano straordinario per riproteggere i passeggeri, cancellando la metà dei voli (circa 300). Protesta riuscita per i sindacati, che parlano di adesione media dell’85% e chiedono ora risposte al Governo. Un nuovo fronte di protesta, infine, si apre sulla decisione di Air Italy di lasciare la continuità territoriale su Olbia ad Alitalia: preoccupati i sindacati, che chiedono subito una convocazione ai ministeri competenti.