la cassa integrazione scadrà il 31 ottobre 2024.
Decine di persone, tra lavoratori, segretari e rappresentanti di categoria hanno risposto alla chiamata di Unione sindacale di base (Usb), Cub trasporti e Navaid e si sono riuniti, questa mattina, davanti alla sede del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, a Roma, per protestare contro il licenziamento di 2.300 lavoratori in cassa integrazione di Alitalia cityliner.
“La compagnia Ita airlines ha assunto nuovo personale, fatto di giovani e precari senza capacità di rappresentanza sindacale, lasciando a casa oltre duemila dipendenti Alitalia in cassa integrazione che non sono transitati in Ita, Swissport Italia o Atitech”, ha detto il segretario nazionale di Cub trasporti, Antonio Amoroso. “Chiediamo che venga allungata la cassa integrazione per tutti coloro che sono rimasti in Alitalia, che erano sospesi dal servizio e che fruivano della cassa integrazione con scadenza 31 ottobre 2024. Ora, se il governo non dovesse prolungare la cassa integrazione, quei lavoratori riceveranno la lettera di pre avviso di licenziamento a partire dal 31 ottobre”, ha aggiunto Amoroso. Il sospetto – ha spiegato – è che nelle procedure di assunzione del nuovo personale, Ita abbia adottato “sistemi clientelari. Il che sarebbe gravissimo visto che si tratta di un’azienda pubblica”.
I sindacati, che si sono riuniti stamattina davanti alla sede di via Flavia, si rincontreranno lunedì per discutere dei prossimi passi da compiere in attesa di una chiamata da parte di alcuni esponenti di governo: la ministra del Lavoro, Marina Calderone, il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, e il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Intanto, Unione sindacale di base (Usb), Cub trasporti e Navaid hanno indetto una manifestazione, o al ministero dell’Economia e delle Finanze o sotto palazzo Chigi, per la giornata di mercoledì.