Domani scade il termine per la presentazione delle offerte. Ma al netto dei rumors, manca la spalla per Delta-Fs. Altre due settimane di tempo. Sindacati nervosi
Sul dossier Alitalia si va verso un nuovo rinvio del termine per la presentazione delle offerte, al momento fissato per martedì 30 aprile. I commissari Stefano Paleari, Daniele Discepolo ed Enrico Laghi starebbero valutando di concedere una proroga di almeno due settimane. Anche se, probabilmente, la data potrebbe slittare a fine maggio, una volta acquisito il risultato elettorale delle europee. In realtà, i commissari vorrebbero chiudere la partita entro aprile, considerando esaurito il loro compito, ma difficilmente in due giorni la compagine azionaria sarà pronta.
Alla compagine azionaria della cordata, alla cui costituzione stanno lavorando da mesi le Fs, mancano ancora importanti e fondamentali tasselli e, per questo, secondo fonti vicine al dossier, si starebbe prefigurando al momento l’ipotesi di un rinvio. Rinvio che potrebbe essere breve, anche di due settimane, a meno che, ovviamente, nelle prossime ore non si registri un’accelerazione che consenta di tagliare il traguardo già martedì. Al momento, la realtà è quella di una cordata priva di un partner industriale, dei requisiti di un’operazione di mercato, che rappresenta la conditio sine qua non posta dalle Ferrovie. Il rebus del nuovo partner rimane ancora insoluto. La possibilità di una discesa in campo del gruppo Toto, tramite la società Renexia, sembra rientrata. E comunque, a quanto s’apprende, il gruppo del fondatore di Air One non avrebbe avuto contatti con gli advisor e con le stesse Fs, il cui ruolo è quello di essere polo aggregatore della newco. Un passaggio obbligato, questo, si spiega, per poter entrare nella nuova realtà societaria. I contatti, invece, ci sono stati nelle scorse settimane con Atlantia.
“Ci pare che stia regnando la più completa confusione nella strategia di rilancio di Alitalia”. A dichiararlo in una nota il segretario generale della Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi. “La scelta degli investitori appare sempre più come una scelta politica, da cui ci aspettiamo la scelta industriale, cioè un piano di rilancio della compagnia con il crono-programma degli investimenti ed il mantenimento dell’unicità dell’azienda”, dice Tarlazzi. “Ed è possibile che domani 30 aprile noi si possa proclamare una giornata di mobilitazione nel mese di maggio, considerato che il Governo elude il confronto con il sindacato”.