Negli ultimi anni i romani hanno imparato a conoscerla piuttosto bene. L’Ama, la municipalizzata per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, tra le aziende comunali più grandi d’Europa.
Nata negli anni ’80, dichiara fallimento nel 2014
Era il 1985 quando fu deciso di costituire l’Azienda Municipalizzata Nettezza Urbana (Amnu), trasformata il 7 giugno 1994 in azienda speciale con denominazione Azienda Municipale Ambiente (Ama). Trentasei anni non sempre facili, contraddistinti da un cambio di pelle e svariate crisi industriali. Nel 2000 il Comune di Roma, per esempio, ha optato per la trasformazione in società per azioni unipersonale, con l’ente comunale come socio unico dell’azienda, mentre 16 marzo 2014 l’Ama, dopo non esser stata ammessa alla procedura di concordato preventivo nel 2013, dichiarò fallimento con perdite nel bilancio di circa 20 milioni di euro.
E pensare che si tratta del più grande operatore in Italia nella gestione integrata dei servizi ambientali. Costituita per l’appunto in società per azioni nel 2000, ha un unico socio, il Comune di Roma, che ne detiene l’intero capitale sociale. Con 7.560 dipendenti, l’azienda serve un bacino di utenza di 2.876.614 persone. La lunghezza totale delle strade raggiunte è di 3.370 km, mentre l’area di operatività si estende su una superficie di 1.285 kmq, da cui annualmente si raccolgono circa 1.780.000 tonnellate di rifiuti.
Dalle gestione dell’intero ciclo dei rifiuti ai cimiteri
Ma cosa fa, di preciso, Ama? L’azienda con quartier generale e via Calderon De’ Barca, alla Romanina, effettua quotidianamente operazioni di spazzamento intervenendo su un’area pari a 7 volte Milano, 10 volte Parigi o Barcellona. Il servizio è organizzato h24″ sette giorni su sette, senza distinzioni tra giorni feriali e festivi. Ama svolge inoltre tutte le attività relative alla raccolta differenziata in 5 frazioni, sia nei quartieri dove è attiva la raccolta porta a porta, sia nei quartieri dove si utilizzano i cassonetti stradali.
I servizi di igiene urbana, erogati sulla base del contratto di servizio vigente con il Comune di Roma, consistono nella pulizia delle strade della città, nella sanificazione e lavaggio delle aree di interesse storico e delle grandi arterie stradali, oltre a tutte le attività che risultano necessarie alla gestione dell’intero ciclo dei rifiuti: raccolta, selezione, trattamento, recupero, smaltimento. Tutte le attività svolte sono finalizzate alla tutela e alla valorizzazione dell’ambiente cittadino, con una linea di sviluppo che integra tecnologia e servizi innovativi. Per perseguirle Ama ha realizzato e gestisce alcuni siti di trattamento dei rifiuti: un impianto per la produzione di combustibile da rifiuti (CDR) situato nello stabilimento di Rocca Cencia; due impianti di selezione del multimateriale derivante dalla raccolta differenziata, uno a Rocca Cencia e l’altro nello stabilimento di Pomezia; un impianto per la produzione di compost di qualità a Maccarese.
La Tariffa Rifiuti, copre integralmente i costi dei principali servizi erogati: lo spazzamento e il lavaggio delle strade, la raccolta, il trasporto, il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti non riciclabili, la raccolta, il trasporto e la selezione delle frazioni differenziate, le attività di comunicazione e di sensibilizzazione alla tutela dell’ambiente rivolte all’utenza. L’organizzazione dei servizi di pulizia delle strade e di raccolta dei rifiuti è articolata territorialmente su 5 Aree Territoriali, ognuno delle quali comprende più municipi cittadini. Ciascuna delle Aree Territoriali è stata suddivisa in “aree elementari territoriali”, (complessivamente 356 su tutto il territorio cittadino) all’interno delle quali si concentrano tutte le principali prestazioni erogate: spazzamento e lavaggio delle strade, raccolta dei rifiuti non riciclabili, passaggio dei mezzi per la raccolta differenziata e svuotamento dei cestoni.
Infine, c’è la divisione Cimiteri Capitolini, con Ama che gestisce i servizi cimiteriali nel Comune di Roma, perseguendo il duplice obiettivo di garantire il massimo decoro ai cimiteri romani e di assicurare efficienza ed economicità ai servizi offerti.
Futuro incerto
E il futuro? Non sono tutte rose e fiori. L’Assemblea dei Soci ha da poco approvato il piano di risanamento e il piano industriale pluriennale 2020 – 2024 di Ama. Contestualmente sono stati approvati anche i bilanci 2017, 2018 e 2019 dell’azienda, per una manovra che ammonta complessivamente a 700 milioni di euro, 340 dei quali per la realizzazione degli investimenti previsti nel nuovo piano industriale.
I conti parlano di un’azienda in sofferenza: il bilancio 2017 chiude con una perdita di 227 milioni di euro: su questo risultato incidono la svalutazione del valore immobiliare del Centro Carni, che si attesta a 23,65 milioni di euro con conseguente effetto negativo sul conto economico per 115,8 milioni di euro; le attività di riconciliazione crediti-debiti con il socio che hanno determinato la costituzione di un fondo di svalutazione crediti di 115 milioni di euro; la restituzione al Comune di 156,6 milioni di euro di incassi Tari riscossi per conto di Roma Capitale. Segno meno certificato anche per il bilancio 2018 che registra una perdita di 12 milioni di euro, con un risultato segnato in maniera determinante dall’incendio dell’impianto Tmb di via Salaria. E infine il bilancio 2019 che presenta un utile di 1,8 milioni di euro.