Ama per l’ennesima volta a un passo dal default. In Campidoglio è in corso una riunione di Giunta in Campidoglio per concordare il voto di Roma Capitale, socio unico di Ama, sul bilancio 2017 della partecipata capitolina dei servizi ambientali. E il risultato potrebbe essere quello indicato da diversi mesi: una sonora bocciatura. Per oggi era convocata un’assemblea degli azionisti, concomitante alla riunione di Giunta i cui esiti sono determinanti per le aperture di credito bancario dell’azienda, che potrebbe non riuscire a coprire stipendi e fornitori, ma anche per la permanenza a Roma dell’ad di Ama Lorenzo Bagnacani, sostenuto dall’assessora all’Ambiente Pinuccia Montanari, ma al centro di un braccio di ferro con l’assessore al Bilancio capitolino Gianni Lemmetti e gli uffici capitolini riguardo a un credito di Ama per i servizi cimiteriali da 18 milioni che il Comune non ha voluto riconoscere, gravando l’azienda di una passività imprevista.
L’Ama aveva approvato a inizio dicembre il bilancio 2017 pur con un passivo, e a seguito di questo passo avanti Bagnacani aveva chiuso il nuovo Piano industriale e lo aveva presentato anche alle parti sociali. Oggi, però, il nuovo stop possibile in questo accidentato percorso. “Bocciare il bilancio Ama sarebbe il peggior modo di chiudere una vertenza che va avanti da ben otto mesi e che gia’ ha prodotto conseguenze negative per i cittadini e per l’azienda. Con il bilancio bocciato potrebbe acuirsi la crisi con le banche, non ci sarebbe alcun piano industriale e di sviluppo con e si rischia anche la decapitazione del vertice con conseguenze dirette sui servizi”, ha affermato il segretario della Fp Cgil di Roma e Lazio Natale Di Cola in merito alla situazione di Ama, la municipalizzata dei rifiuti. “Speriamo che la giunta approvi il bilancio del 2017 e se ci sono problemi su partite vecchie si trovino altre soluzioni per affrontarli. Non vorrei che qualcuno stesse scaricando sull’azienda problemi interni alla giunta o alla maggioranza in Campidoglio. La sindaca e’ ancora in tempo per non gettare la citta’ nel caos. E’ ancora presto per parlare di fallimento ma siamo molto preoccupato per il futuro degli 8 mila lavoratori di Ama”, conclude.