La paralisi di Ama poteva essere evitata? “Secondo me sì, hanno avuto tanti mesi davanti. Si poteva evitare di arrivare fino a oggi”. Così presidente del collegio sindacale di Ama, Mauro Lonardo, a margine di una audizione alla Pisana in Commissione regionale rifiuti sul progetto di bilancio 2017 della municipalizzata, bilancio bocciato da Roma Capitale con conseguente rimozione del cda. Lonardo ha anche aggiunto riferendosi all’azienda e al Campidoglio che “nessuno dei due ha tolto il piede dall’acceleratore, sono rimasti fermi sulle loro posizioni”.
Lonardo ha proseguito. Un concordato in bianco per Ama? “Non se ne è mai parlato nel cda e io non lo ho mai proposto”. Riguardo alla vicenda di Franco Giampaoletti, il dg del Campidoglio, indagato per concussione, Lonardo fa chiarezza. “Ho incontrato Giampaoletti il 25 ottobre del 2018, e ho chiesto io quell’incontro. Il 15 novembre del 2018 la mancata consegna del bilancio poteva costituire evento interruttivo del finanziamento, le banche potevano rientrare di tutto il mutuo. Giampaoletti è l’azionista fatto persona. Ho sbagliato a mandargli un sms per poterlo incontrare? Io me ne prendo la responsabilità. Me lo richiede lo statuto della società, parlare con l’azionista qualora ci siano situazione intercorse. Il tema non sono i 18 milioni, ma evitare che la società vada in default.
“Ridarei mille volte un giudizio negativo su quel bilancio. Io la mia firma non ce l’ho messa e non ce la metterò mai”. Dopo il via libera di maggio 2018, infatti, a dicembre il collegio dei sindaci bocciò il bilancio ‘rivisto’ come aveva chiesto il Campidoglio. “Com’è possibile visto che era lo stesso documento con un accantonamento in più al fondo passività?”, aveva chiesto settimana scorsa sempre presso la commissione regionale Rifiuti l’ex ad di Ama Lorenzo Bagnacani. Il perché di questo mutamento di opinione da parte del collegio dei sindaci è stato esposto con dovizia di particolari dalla lunga relazione di Lonardo alla Pisana, dove questa mattina ha raccontato la sua versione dei fatti. Il presidente del collegio ha sottolineato come nei mesi tra maggio e dicembre si siano aggiunte diverse nuove criticità che si sono sommate a quelle che i sindaci avevano esposto, pur rilasciando parere positivo, già a maggio.