Niente di nuovo sul fronte Ama. Il che è una pessima notizia. Questa mattina i sindacati hanno incontrato i vertici dell’azienda, a rischio crack dopo il mancato ok della giunta al bilancio 2017 con conseguenti dimissioni dell’assessore Montanari e rischio per le linee di credito concesse dalle banche. “Dall’incontro di oggi usciamo con molte buone intenzioni e pochi fatti, se si esclude la certificazione del gelo nelle relazioni tra Campidoglio e Ama. La sindaca ha garantito che la Giunta continua a mantenere come orizzonte un’Ama pubblica. Ma Roma Capitale ha deciso la chiusura in rosso del bilancio 2017, avallando il cambio di linea del collegio sindacale. Questo è chiaro, come è chiaro che l’azienda di fatto non gode più della fiducia del Campidoglio, e che difficilmente questa frattura sarà sanabile se non adeguandosi alle disposizioni della Giunta”, hanno dichiarato i segretari generali di Fp Cgil, Fit Cisl e Fiadel Roma e Lazio, Natale Di Cola, Marino Masucci e Massimo Cicco.
“L’incontro verrà riconvocato entro 10 giorni, tempo che utilizzeremo per informare i lavoratori, mentre interromperemo tutte le trattative aziendali già convocate”, continuano. “Lo stato di agitazione – continuano i sindacalisti – è confermato. Non può essere altrimenti, visto che la sindaca ha chiarito che senza bilancio non ci saranno le assunzioni. Da questa settimana partiremo con le assemblee in attesa di capire in quale contesto sarà possibile confrontarsi sul futuro di Ama, a partire dal piano industriale e dalla modifica della delibera 52 del 2015, che apre allo spacchettamento. La situazione resta troppo precaria”.
Di sicuro, Ama è sempre più in bilico perché senza bilancio, addio credito delle banche. Ma la Raggi è sicura: “l’Ama non è a rischio, assurde le ipotesi di fallimento e concordato. Smentisco qualsiasi ipotesi di licenziamento dei lavoratori”.