"La Giunta Raggi non ha ancora modificato le delibere per scongiurare la privatizzazione di altri pezzi di servizio pubblico e permettere di sostituire con nuove assunzioni almeno il personale collocato a riposo"
“Nonostante un accordo firmato e un impegno preso pubblicamente, la Giunta Raggi non ha ancora modificato le delibere 52 e 58 del 2015, per scongiurare la privatizzazione di altri pezzi di servizio pubblico e permettere di sostituire con nuove assunzioni almeno il personale collocato a riposo. Personale che servirebbe già nell’ordinaria gestione aziendale ma che, visto il piano industriale e le iniziative sulla differenziata, diventa indispensabile”. Con una nota le segreterie di Fp Cgil, Fit Cisl, UilTrasporti, Fiadel comunicano la proclamazione dello sciopero di tutti i lavoratori di Ama Spa per l’intera giornata del 2 luglio.
“L’impressione è che l’interesse sia più concentrato sull’effetto mediatico suscitato da piccole quanto sensazionalistiche iniziative, come quella del ghetto o quella appena sperimentata all’Axa – aggiungono i sindacati -, che sulla reale progettualità di lungo periodo. Anche perché con il personale a disposizione difficilmente quei modelli sono estendibili a tutta la città. Allo stesso modo non è possibile superare l’aggravio che pesa solo su una parte degli operai che coprono tutti i turni domenicali o riposano solo una domenica ogni cinque. Inoltre sembra che, in un contesto in cui la prospettiva industriale appare debolissima e la dipendenza esterna ordinaria, Roma Capitale dia per assodato che a reggere un sistema così malconcio saranno comunque i lavoratori obbligati a operare in condizioni sempre più difficili in strada, negli impianti e nelle officine”.
“Resta la sgradevole sensazione del più assoluto disinteresse, visto che non si ènemmeno tentato il passaggio di conciliazione previsto dalle norme, preferendo le dirette su Facebook al rispetto dei lavoratori di una così importante partecipata. Useremo questo sciopero – concludono Fp Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Fiadel – per spiegare ai cittadini le ragioni vere dei disservizi”.