La Giunta capitolina ha approvato la delibera di indirizzi con la quale viene bocciato il progetto di Bilancio di Ama varato dal cda dell’azienda prima a marzo 2018, e poi corretto a dicembre con l’istituzione di un fondo rischi ad hoc per i 18 milioni di crediti cimiteriali relativi al periodo 2008/16. Una scelta avvenuta sulla base di pareri qualificati che però, secondo quanto apprende l’agenzia Dire, sarebbero fortemente contestati dall’assessore al Bilancio, Gianni Lemmetti, tra i sostenitori della bocciatura del documento contabile dell’azienda.
Le posizioni in Giunta, secondo quanto apprende l’agenzia Dire, sono state tutt’altro che unanimi, tanto che la riunione iniziata verso l’ora di pranzo si è protratta fino a metà pomeriggio. Il timore di alcuni componenti dell’esecutivo sarebbe stato legato alle conseguenze che questa bocciatura genererà in Ama. In particolare da parte delle banche, che avevano messo l’approvazione del bilancio come condizione per la prosecuzione delle linee di credito, fondamentali per la continuità aziendale e per evitare il concordato preventivo, che diverrebbe inevitabile se un qualunque creditore chiedesse l’immediato pagamento del dovuto, specie adesso che la società non ha un bilancio approvato dal socio. A votare contro la delibera è stato l’assessore all’Ambiente, Pinuccia Montanari. Ora il provvedimento sara’ recapitato ai delegati del Campidoglio che la esporranno nell’assemblea dei soci Ama, aperta, sospesa e riaperta più volte da stamattina.
L’assessore capitolino ai Rifiuti, Pinuccia Montanari, ha rassegnato le dimissioni. Un esito che rappresenterebbe la logica conseguenza di quanto avvenuto in Giunta dove e’ stata approvata la bocciatura del bilancio 2017 di Ama con il voto contrario della stessa Montanari. La decisione di fare un passo indietro sarebbe una diretta conseguenza delle parole di Virginia Raggi: secondo quanto ha appreso l’agenzia Dire, prima dell’inizio della Giunta, il sindaco di Roma avrebbe detto agli assessori che, in caso di voto contrario, dovevano considerarsi fuori