Categorie: Economia urbana

Atac, le catenelle anti-covid sui bus continuano ad esserci e a far discutere

Blogger e utenti si interrogano sulle catene della discordia in vista del 31 marzo 2022

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C’è uno strumento che, più di altri, ha rappresentato l’emergenza del coronavirus all’interno dei servizi pubblici locali. È la catenella che divideva – e divide – sui mezzi Atac lo spazio vitale del conducente con l’area in cui erano posizionati i passeggeri. Un’istanza sacrosanta quella di proteggere i lavoratori durante una pandemia di gravissima entità che, nei mesi, ha presumibilmente messo in contatto ravvicinato diversi autisti con utenti positivi (a loro insaputa) al covid-19. Tuttavia, le buone ragioni della catena si sono scontrate spesso con la realtà: blocchi artigianali costruiti con nastri e materiali di fortuna, spazi sottratti all’utenza oltremodo esagerati, che finivano con il far stipare i passeggeri e creando un potenziale rischio, conseguente, di una maggiore esposizione al virus per chi si muoveva con i mezzi pubblici.

La pandemia non è ancora finita, come indicato da scienziati ed esperti, ma il governo guidato da Mario Draghi ha deciso un allentamento delle restrizioni attraverso il decreto legge del 24 marzo 2022. Dal 1 aprile, infatti, cambieranno molte cose, dal mondo del lavoro a quello della scuola ed è lecito attendersi che anche nel trasporto pubblico capitolino ci saranno delle novità. A partire proprio dalle catenelle che dividono ancora i passeggeri dal conducente.

Ma come raccontano numerosi utenti, a pochi giorni dal primo aprile tanti autobus ancora hanno la catenella divisoria:

In attesa di comunicazioni ufficiali, quindi, passeggeri blogger – come Mercurio Viaggiatore – si interrogano su cosa accadrà da qui alla cessazione dello stato d’emergenza sui bus di Atac.

Le catene spariranno il primo aprile? Potranno generarsi attriti tra conducenti e pendolari sul tema dello spazio tolto dalle catenelle?

Con la speranza che la precauzione possa essere associata anche al buon senso.

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