“Atac precisa che non verrà versata nessuna buonuscita all’Amministratore Unico, Manuel Fantasia al termine del suo incarico. La notizia, diffusa da un noto quotidiano, è perciò semplicemente falsa”. Così in una nota Atac spa.
Il noto quotidiano a cui fa rifermento Atac è Il Messaggero, che nell’edizione di stamattina aveva scritto: “L’ingegnere nucleare chiamato dai grillini nel settembre 2016, siglò all’epoca un contratto con scadenza 31 dicembre 2018. Compenso: 79.008 euro all’anno, più una serie di bonus legati al conseguimento di utili nei bilanci di Atac (ma non è questo il caso, dato che l’azienda continua a essere in profondo rosso). Essendo stato mandato via dalla giunta M5S con quasi un anno e mezzo d’anticipo, Atac rischia di dover sborsare all’ex au tutti i compensi previsti, circa 100mila euro lordi.
Non male per un manager che nella dichiarazione dei redditi del 2015, l’anno prima di essere incaricato dalla giunta M5S, dichiarava un imponibile da 4.389 euro. Per evitare la buonuscita a cinque zeri, Fantasia dovrebbe accettare di firmare un accordo transattivo al ribasso. Ma fino a ieri di questo accordo, nel quartier generale di via Prenestina, non c’era traccia. Rota invece, essendosi dimesso, non riceverà la buonuscita”.