“Se il bilancio 2017 è in perdita, se il 2018 venisse chiuso in perdita, se viene rilevata dall’azionista una inefficienza dell’azienda, e se è vero che esiste una delibera 52 del 2015, quella delibera apre la porta a una eventuale privatizzazione dell’Ama. Nessuno nelle dichiarazioni ha mai negato la dimensione pubblica di Ama, ma se osserviamo la dinamica dei fatti si sta andando forse verso un percorso per cui il fatto che l’Ama resti pubblica può essere messo in discussione. La dinamica attuale non sta rendendo solido questo progetto”. Lo ha detto l’ex presidente di Ama Lorenzo Bagnacani, in audizione in commissione Rifiuti del Consiglio regionale del Lazi0, in merito alla questione del bilancio 2017 bocciato dal Campidoglio, da cui la revoca dei dirigenti da parte della sindaca Raggi.
“Non ho la sfera di cristallo e non mi è chiaro il progetto sottostante. Non mi sono chiare le difficoltà, che non esistevano in natura e sono state generate a tavolino, e che hanno rallentato questo percorso”, ha poi aggiunto Bagnacani. “Mi è parso di capire che il tema non sono i 18 milioni di crediti cimiteriali – ha detto – Come se il bilancio, a livello di sensazione, dovesse essere in perdita”.