Bando entro luglio. Bando entro il 2024. Anzi, entro l’estate di quest’anno. Su una delle questioni più calde della mobilità capitolina – il bando per le nuove autorizzazioni NCC – vige il caos assoluto. Alcuni addetti ai lavori confidano che entro la fine di questo mese si arrivi a dama, altri sono certi una possibile dilazione temporale. Con una (forse l’unica) certezza: questa decisione potrebbe finire per scontentare molti noleggiatori che in questi anni stanno prestando servizio su Roma.
Fa parte della seconda categoria Giulio Aloisi, noleggiatore e dirigente di Anitrav-NCC, che oltre a temere che i termini del bando non vengano rispettati, a Radiocolonna punta il dito contro le conclusioni a cui si potrebbe arrivare.
“La situazione sta man mano assumendo dei contorni imbarazzanti. In modo diplomatico c’è stato detto che il bando per le nuove autorizzazioni NCC di Roma dovrebbe arrivare entro l’anno, il che potrebbe significare il 20 luglio come il 20 dicembre – spiega Aloisi a Radiocolonna – ma l’aspetto più imbarazzante riguarda il merito: sembrerebbe infatti che potranno partecipare solo coloro che hanno l’iscrizione al ruolo a Roma e provincia o chi ha titoli analoghi a livello europeo. Da qui sorge il paradosso: non potrà partecipare un autista di Viterbo o di Frosinone, ma potrà farlo un omologo di Parigi o Madrid. Il sospetto è che su questa decisione ci sia stata l’influenza del mondo taxi, che potrebbe aver acconsentito al rilascio di 2mila nuove autorizzazioni purché di Roma e provincia. Una soluzione possibile per uscire dall’impasse?
“Consentire a chi ha vinto il nuovo titolo autorizzativo, ma che non è iscritto a Roma e provincia, di partecipare subito dopo ad un esame straordinario per poter rientrare tra le autorizzazioni della provincia di Roma” propone il dirigente Anitrav.
Aloisi oltre a rilevare come sia paradossale che il reatino non possa partecipare, mentre il parigino sì, ricorda anche l’importanza che hanno avuto in questi anni gli NCC con autorizzazioni non romane per la tenuta del tpl non di linea della Capitale.
“Bisogna ricordare un fatto che spesso è sottaciuto. Tanti noleggiatori che lavorano a Roma con un’autorizzazione non di Roma hanno letteralmente salvato la mobilità della Capitale viste le carenze della struttura operativa del Comune di Roma ferma da trent’anni – conclude – Se il Campidoglio dovesse perseguire questa strada, sappia che ci sono tante associazioni di NCC pronte al ricorso”.