Nel Lazio nel primo semestre del 2023 il Pil è cresciuto dell’1,2%, meno dello stesso periodo del 2022, ma in linea con il dato nazionale. A pesare, l’indebolimento della domanda interna, a causa dell’inasprimento delle condizioni di accesso al credito e della perdita del potere d’acquisto delle famiglie causa inflazione.
Giù anche le esportazioni (che hanno comunque una incidenza ridotta sul Pil regionale), gravate dalla dinamica poco vivace del commercio internazionale. Per il 2024, al netto della situazione internazionale sempre molto incerta, la situazione economica del Lazio è attesa stabile. A fare il punto è il report di fine anno elaborato dalla Sede di Roma Banca d’Italia, illustrato dal direttore Antonio Cinque, insieme a Massimiliano Bolis e Elena Romito della divisione Analisi e ricerca economica territoriale della Sede di Roma di Bankitalia.
In un contesto di complessivo rallentamento, l’andamento dell’attività economica è risultato migliore nel settore dei servizi, trainato dai comparti che hanno beneficiato dell’incremento dei flussi turistici; alla crescita si è accompagnato un moderato aumento della spesa per investimenti.
Anche nelle costruzioni l’espansione è proseguita, grazie allo stimolo proveniente dal rafforzamento degli investimenti pubblici. L’attività nel settore dell’industria, sebbene si siano attenuate le difficoltà legate all’approvvigionamento di beni intermedi, ha risentito di più della decelerazione dei consumi e della debolezza del commercio estero; gli investimenti hanno ristagnato. Il comparto della chimica, gomma e plastica ha mostrato un andamento più dinamico.