A giugno la Bce disporrà di più dati sull’andamento dell’inflazione e di nuove stime che permetteranno “di valutare se continuerà a scendere sostanzialmente in linea con le nostre proiezioni. Se lo farà, sarà una conferma particolarmente importante” che permetterà al Consiglio direttivo “di passare alla fase di revisione delle nostre politiche rendendole meno restrittive”. Così in un discorso a Francoforte la presidente della Bce Christine Lagarde è tornata a indicare chiaramente la scadenza di giugno come la prima ‘finestra’ possibile per un primo taglio dei tassi dopo il forte ciclo di aumenti attuato dal 2022.
Ma – ha ammonito la Lagarde – anche in futuro “le nostre decisioni dovranno rimanere legate ai dati” e impostate “riunione dopo riunione in risposta alle nuove informazioni in arrivo. Ciò implica che, anche dopo il primo taglio, non possiamo impegnarci preventivamente su un particolare percorso dei tassi”.