Black Friday, Cyber Monday, saldi…Aiuto! siamo stufi

Qualche categoria di settore o qualche autorità preposta ci faccia la grazia di regolamentare, una volta per tutte, l'assurda giostra delle vendite "straordinarie"!

Il calendario ci dice, senza possibilità di smentita, che non siamo nemmeno alla metà di novembre. Eppure si intravede chiaramente l’arrivo della trottola dei saldi. Molte catene e brand hanno iniziato da diversi giorni a battere la grancassa del Black Friday anzi, per questi marchi, il Venerdì nero è già in atto. Come lo è Cyber Monday. Rispettivamente cadrebbero venerdì 29 e lunedì 2 dicembre!! Quindi fra circa 15 giorni!

Nel frattempo continuano a cartelli spianati i “mid season sale” e i negozi fanno a gara per mimare un Natale che non c’è.

Ne abbiamo parlato più di una volta di quanto questo disordine commerciale finisca per disorientare il consumatore con il risultato che nessuna offerta, nessun invito e nessuna millantata occasione viene più presa sul serio. E sempre più spesso, dalle scintillanti vetrine si vedono solo commessi annoiati e travolti dall’apatia del disimpegno.

Le ripetute pressioni a comperare ormai fanno l’effetto contrario. Per quanto venga “indorata” la pillola dell’acquisto più che favorevole, ci lascia sempre in bocca un retrogusto di “presa in giro”, di escamotage trito e ritrito. Il risultato è che si compera sempre meno e sempre con meno entusiasmo. Senza voltarci indietro a ricordare i bei tempi delle code per i saldi basta osservare quello che sta accadendo ora.

Vabbè che l’e-commerce ha sparigliato abitudini e mercati, ne siamo tutti strasicuri ma anche il nostro approccio al “possesso” e allo sfoggio è notevolmente cambiato.

Oggi più che mai il nostro armadio “è logico”, fatto di capi intercambiabili e adatti ad ogni ora della giornata, passata fuori casa. Uno stile sobrio (senza concessioni alle follie delle passerelle), a volte trasversale ma, sempre adatto a chi lo indossa e capace di farci sentire bene. E belle, anche senza logo e firme così evidenti da oscurare noi e il capo che indossiamo.

I negozianti devono “svegliarsi”, adattarsi alle nostre curiosità e necessità.

Le vetrine sono statiche, ripetitive e senza nessun guizzo innovativo. I manichini (non tutti, certo) risalgono alla notte dei tempi e vengono tirati fuori dal gran calderone del magazzino al momento opportuno! Un attimo da “beauty star” e poi di nuovo nel buio del retrobottega.

Alzi la mano chi aspira ad essere la copia perfetta del manichino che sta in questo o quell’altro negozio. La sfida naturalmente obbliga al tacco 20 con tanto di plateau…

© StudioColosseo s.r.l. - studiocolosseo@pec.it
Il Sito è iscritto nel Registro della Stampa del Tribunale di Roma n.10/2014 del 13/02/2014