E’ in corso il secondo sciopero generale dei lavoratori della Bnl, con un presidio di lavoratori che nella Capitale si svolge sotto la Filiale di Roma della Banca d’Italia. Il contrasto tra azienda e sindacati si trascina da settembre ed e’ focalizzato sul piano di esternalizzazioni voluto dalla banca del gruppo Bnp Paribas che coinvolge circa 900 lavoratori. Il primo sciopero si e’ svolto lo scorso 27 dicembre.
“Le lavoratrici e i lavoratori hanno aderito con convinzione, disertando i luoghi di lavoro: uffici deserti e filiali chiuse sono un dato inconfutabile che nemmeno gli artifici della Bnl potranno mettere in discussione. Anche i vari presidi in tutta Italia sono stati partecipati: da Roma a Firenze, da Milano a Napoli, rappresentanti sindacali e lavoratori hanno manifestato numerosi contro i piani di questo management” commenta Chiara Canton, segretaria nazionale Fisac Cgil. La banca ha cercato di contrastare l’iniziativa sindacale a meta’ gennaio con un ricorso alla Commissione di Garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali che e’ stato respinto ritenendo lo sciopero legittimamente proclamato.
“Cedere 900 lavoratori e intere attivita’ nell’ambito del core banking e del back office e’ una operazione di corto respiro di cui la Bnl, guardando ai risultati economici, non ha bisogno -aggiunge Canton – se non per incrementare gli utili sulle spalle di chi, col proprio lavoro, ha contribuito al successo della banca. Chiudere un terzo delle filiali e investire centinaia di milioni per rifare il look, per l’ennesima volta, a quelle che restano, denotano un disinteresse per i reali interessi della clientela, oltre che per il destino e le condizioni lavorative del personale”.