Braccio di ferro MIT-NCC, Aloisi a RC: Salvini non riconosce l’autorità del TAR

La decisione del tribunale amministrativo ha riacceso un dibattito rovente. Il nodo del possibile ricorso

È stato come un fulmine che s’è scagliato nel già rovente dibattito pubblico sul trasporto pubblico non di linea la decisione del TAR del Lazio. Non un fulmine a ciel sereno, visto che le nubi sono dense e già da anni ferve una discussione molto accesa tra politica e categorie del settore sulle possibilità operative degli NCC.

Il tribunale amministrativo, infatti, con un’ordinanza ha congelato fino al 4 giugno il decreto sui noleggiatori voluto dal ministro dei trasporti Matteo Salvini, considerando di fatto illegittimo il contestato foglio elettronico e “…ogni altra disposizione, anche contenuta negli allegati al decreto e nella circolare applicativa, che costituisca esecuzione o sviluppo di tali disposizioni”. Decreto ministeriale che inoltre, secondo il TAR, prevederebbe vincoli “non ragionevoli e proporzionati”. La decisione della giustizia amministrativa fa il paio con quella del dicembre scorso, in cui il TAR aveva contestato l’obbligo di pausa di 20 minuti per gli NCC tra un servizio e l’altro, una sorta di obbligo di rientro in rimessa che era già stato considerato anticostituzionale dalla Consulta nel 2020. Se le associazioni dei taxi promettono battaglia, il MIT fa sapere che la decisione del TAR “non altera il processo di attuazione dei tre decreti attuativi sulla regolazione di taxi e NCC”.

“Il fatto che il foglio di servizio elettronico sia stato di fatto delegittimato dal tribunale amministrativo è di grandissima rilevanza – spiega a Radiocolonna Giulio Aloisi, dirigente di Anitrav – il Ministero ci aveva chiesto un incontro prima dell’ordinanza che si è rivelato un meeting tecnico, non politico, visto che il ministro Salvini si è guardato bene dal metterci la faccia dopo la batosta del TAR. Credo che adesso possano fare appello al Consiglio di Stato, dove sperano di trovare un contesto più favorevole”.

Secondo Aloisi, da questa interlocuzione sarebbero emersi dei punti di vista sorprendenti.

“Di fatto il ministero non riconosce la validità della decisione del tribunale amministrativo, dunque entro aprile il foglio di servizio elettronico dovrebbe entrare in vigore – conclude Aloisi – il fatto che il ministero e il ministro non riconoscano una decisione del TAR è un fatto piuttosto singolare”

 

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