I soldi, almeno ufficialmente, sono finiti mesi fa. Quando in molti municipi della Capitale avrebbero terminato i (pochi) fondi loro concessi per mettere in sicurezza le strade di loro competenza con il conseguente blocco dei lavori in corso.
Problema, a mesi di distanza nulla è cambiato, le strade di Roma continuano a essere autentiche gincane che costringono automilisiti e scooteristi ad autentici slalom. E francamente in queste settimane non si sono visti nemmeno militari all’opera per riparare le buche, come prevedeva un emendamento nella scorsa manovra.
La manovra prevedeva per l’anno 2019 l’erogazione al Genio di cinque milioni di euro per comprare le macchine asfaltatrici e al Campidoglio invece si danno 60 milioni di euro perché si doti della materia prima: il bitume per colmare materialmente le voragini. In questo modo la giunta Raggi ha avuto letteralmente a disposizione un esercito che sarebbe dovuto intervenire su oltre 200 chilometri di strade e lavori di manodopera, a carico della Difesa, per 240 milioni di euro.
Bisogna ricordarsi che tra fondi insufficienti e difficoltà burocratiche che allungano i tempi delle gare d’appalto, il Campidoglio è in perenne affanno non solo per provvedere alla manutenzione straordinaria ma anche l’ordinaria tenuta della propria rete viaria (oltre 5.000 chilometri di strade).