Una conferenza stampa Azione, alla libreria Spazio Sette di Roma, dove fare il punto su seicento giorni di governo di Roberto Gualtieri: Carlo Calenda parla a ruota libera dando voti e giudizi all’operato del primo cittadino della Capitale. Gualtieri – dice – “è una bravissima persona ma ha un grado di presunzione che sta portando la città allo sbando”.
Il leader di Azione si dice pentito – dopo seicento giorni di governo del sindaco – di aver consigliato di votare Gualtieri. Oggi – dice “non esprimerei più una indicazione di voto personale a Gualtieri, è stato supponente e non si è messo in connessione con la città disintegrata dalla Raggi. Non darei indicazioni su Michetti ma lascerei libertà. Gualtieri si è chiuso là dentro, fa le foto sul terrazzino con i personaggi famosi. Fare il professore o il presidente della commissione Ecofin non significa saper gestire una città”. A Roma, continua il leader di Azione, servirete un piano straordinario di decoro urbano. Il sindaco “ha la più straordinaria concentrazione di poteri e soldi degli ultimi anni. Va fatto un piano straordinario di decoro urbano, attingendo a risorse che oggi non si trovano in Ama e neanche in altre municipalizzate. La città non merita quello che sta accadendo”.
Per attuare un piano straordinario di decoro urbano “bisogna fare una gara, della durata di uno o due anni, in cui una grande società internazionale affianchi Ama e rafforzi il servizio – ha aggiunto -. Ad esempio, se Ama non ha i mezzi li fornisce la società. Serve un grande piano di investimenti. Roma aveva grandi eccellenze sui servizi pubblici. Atac una volta era una grande azienda e oggi è disintegrata”
Il sindaco – conclude – “dopo averci dato ragione su stadio e termovalorizzatore, finirà per darci ragione anche su Ama: Ama deve andare in Acea per avere una gestione corretta e manageriale”.