Gualtieri, agiremo in ogni sede a nostra tutela. Nanni, vicenda grave danno a immagine citta
Continua senza tregua lo scontro sul Teatro di Roma, una “guerra” scoppiata sabato scorso quando tre membri del Cda – l’attore e regista Marco Prosperini indicato dal Mic, l’avvocato Danilo Del Gaizo, attuale direttore Corporate Affairs di Terna Spa e Daniela Traldi, presidente di ConLirica, indicati dalla Ragione Lazio – hanno nominato, in assenza del presidente, il manager culturale Francesco Siciliano, e del consigliere espressione di Roma Capitale, l’organizzatrice teatrale Natalia De Iorio, il regista Luca De Fusco come direttore generale.
Oggi nuovo episodio. L’Assemblea capitolina, al termine del dibattito seguito alle dichiarazioni del sindaco Roberto Gualtieri sul Teatro di Roma, ha approvato un ordine del giorno che chiede al primo cittadino di “intraprendere ogni misura necessaria al fine di difendere in tutte le sedi opportune gli interessi e le prerogative di Roma Capitale, a partire da una puntuale verifica da quella che appare essere una macroscopica illegittimità procedurale in relazione alla nomina del dg”.
Nell’atto è chiesto inoltre, ha letto in Aula la capogruppo del Pd Valeria Baglio, di “verificare se c’è la possibilità di ricondurre le interlocuzioni sulla nomina con gli altri soci su un binario di normalità, su un iter condiviso nel metodo prima ancora che nel merito”.
“Come sempre ricerchiamo dialogo e condivisioni, ma se non ci sara’ questa volonta’, sia chiaro che Roma Capitale agira’ in tutte le sedi e fara’ tutto quanto in suo potere per tutelare il Teatro di Roma e le proprie prerogative di socio fondatore”. Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, in Aula Giulio Cesare così ha annunciato battaglia nel suo intervento.
“Non ne faremo materia di scontri politici perche’ questo metodo non appartiene alla nostra cultura istituzionale e al nostro metro – dice Gualtieri – ma al contempo sia chiaro che la difesa delle prerogative di Roma Capitale all’interno della Fondazione di cui e’ socio fondatore e delle prospettive e del futuro del Teatro di Roma la faremo con la massima fermezza e determinazione, perche’ e’ una battaglia giusta e necessaria a tutelare la nostra citta’ e anche a sostenere adeguatamente una delle piu’ importanti istituzioni culturali teatrali d’Italia e del mondo”. “Roma Capitale non ha intenzione di operare strumentalizzazioni politiche di alcun tipo di questa vicenda incresciosa”, aggiunge il sindaco rivolgendo un “appello alla Regione Lazio e al Mic per porre fine alle decisioni unilaterali operando per soluzioni condivise”. Visto che da parte di esponenti politici e’ giunto un invito a una sorta di trattativa, evocando scenari di spartizioni di teatri – sottolinea Gualtieri – chiarisco innanzi tutto che gli esponenti politico-parlamentari devono stare fuori da questa vicenda che riguarda istituzioni, i soci della Fondazione e il Ministero della Cultura. In secondo luogo, una condizione di questo dialogo e’ che la si smetta di attribuire legittimita’ sia formale, sia sostanziale a quanto avvenuto sabato. Terzo: che il Teatro di Roma ha bisogno di un direttore generale che deve proseguire nel rilancio dei teatri della Fondazione con una forte capacita’ di rapporto con l’innovazione, la contemporaneita’ e le tendenze piu’ moderne e avanzate nello scenario internazionale.
“Chiediamo un voto unanime – ha detto Baglio – perché guarda alla tutela del Teatro e delle istituzioni. Mi dispiace di vedere sorridere in Aula. Se si sorride non si è capita la gravità di quello che si è fatto e invece la necessità di ripartire insieme con la condivisione”.
Federico Rocca di FdI ha dichiarato il suo no: “Capisco la voglia di dare una dignità a questa discussione ma non sta in piedi. Noi non abbiamo problemi di comprensione, noi abbiamo capito benissimo. Sembrava di stare su Scherzi a Parte. Sentir parlare di occupazione delle istituzioni culturali da parte del Pd che ha occupato pure la cattedra del bidello nell’ultima scuola, fa ridere. Il popolo ha votato un governo di centrodestra e una Regione di centrodestra. Dovreste chiedere le dimissioni di Siciliano. Non può sconvocare alle 10 di sera un Consiglio già convocato. La mediazione che voi chiedete non è trovare un nome di sintesi, ma quello che volete voi oppure siete disposti, che è gravissimo, a uscire dalla Fondazione”. Per Marco Di Stefano (Nm-FI) l’odg è “invotabile”; anche Virginia Raggi (M5s) ha annunciato che il Movimento non l’avrebbe votato.
“Roma non è il campo di battaglia per vicende che non le competono e delle quali dovremmo fare a meno”. Così Dario Nanni, Presidente della Commissione Giubileo e membro della Commissione Cultura oggi durante il Consiglio. “In tanti anni di amministrazione locale ne ho viste tante, ma non ho mai assistito ad una vicenda come questa. Ricordo che chi svolge un ruolo di rappresentanza nelle istituzioni, deve avere rispetto per il ruolo che si svolge e ciò che si rappresenta. In questo caso qualcuno lo ha dimenticato o peggio ancora ha voluto creare un problema di cui francamente potevamo fare a meno. Solo pochi giorni fa durante il Consiglio straordinario c’è stata unità d’intenti e un voto unanime su un atto condiviso. Chi ha responsabilità da classe dirigente deve avere sempre ben chiaro che quello che fa, le decisioni che prende o anche semplicemente ciò che dice può avere effetti dannosi per l’istituzione che rappresenta e per l’immagine della stessa. Roma sta vivendo una stagione particolare, è interessata da interventi infrastrutturali importanti per il Giubileo, che ne modificheranno l’assetto e che sicuramente richiedono unità d’intenti e collaborazione fra le istituzioni per il bene della città. Mi auguro- conclude Nanni- che si trovi presto una soluzione a questa incresciosa vicenda e che si ritorni ad occuparsi di Roma, delle sue criticità e delle prioritarie esigenze di questa città e dei suoi cittadini”.