A Roma il 10% della popolazione ha difficoltà a pagare le bollette, i senzatetto sono ufficialmente 8.500, ma il loro numero reale non sarebbe inferiori alle 17 mila unità. Si tratta di dati impressionanti, frutto degli ‘strascichi’ economici della pandemia di Covid19, ma anche dell’aumento delle tariffe che la guerra in Ucraina ha portato con sé. Ecco perché la portavoce del Forum del Terzo Settore a Roma e nel Lazio, Francesca Danese, ritiene che nella Capitale serve un piano strategico contro la povertà nel 2023.
Gli homeless, un’emergenza in crescita
Tra le emergenze da affrontare c’è quello degli homeless, di chi non riesce ad arrivare a fine mese. “La realtà il numero di coloro che sono costretti a vivere in strada è molto più alto delle stime ufficiali. Ora partirà un censimento, e i posti messi a disposizione dal Comune di Roma sono un primo passo, ma rischiano di non bastare”, dice Francesca Danese. Uno studio demografico è fondamentale per capire a chi rivolgersi e come, ma soprattutto per spendere bene i soldi.
La cura vada assieme all’assistenza
Dunque, per Danese le missioni 5 e 6 del Pnrr dovrebbero essere meglio collegate fra di loro. “Oltre alla cura medica di chi sta passando la propria vita in strada, dobbiamo prevedere la riabilitazione. Dobbiamo rilanciare il concetto di case di comunità – dice Danese – Al San Giovanni-Addolorata questo già avviene, ci si prende carico di chi una volta dimesso dall’ospedale ha bisogno di assistenza. E questo modello va applicato anche in altri contesti”. Un passaggio non facile, quest’ultimo, perché avrebbe bisogno di una coprogettazione tra soggetti diversi.
Le bollette di luce e gas un problema per dieci romani su 100
L’emergenza però riguarda un panorama più ampio. Gli ultimi dati dell’Osservatorio sulla povertà energetica (Oipe) ci dicono che almeno l’8,5% della popolazione italiana ha difficoltà a pagare le bollette di luce e gas. A Roma questa percentuale arriva a sfiorare il 10, e queste famiglie si concentrano soprattutto nei quartieri est della Capitale. Le Comunità energetiche rinnovabili (Cer), per dare la possibilità ai cittadini di prodursi l’energia, sono una prima risposta. Nei prossimi mesi ne dovrebbe nascere una per ogni municipio, ma anche qui l’incertezza delle norme ne ha ostacolato lo sviluppo. Avere poi il cibo per tutti i giorni non è cosa poi così scontata, tanto che lo stesso Banco alimentare ha difficoltà a far fronte a tutte le richieste.
No a riforme radicali del reddito di cittadinanza
Danese poi definisce una “scelta scellerata la decisione del governo sui redditi di cittadinanza. Così a Roma circa 1.500 ragazzi che appartengono a famiglie monoparentali rischiano di perdere la casa. Questo si collega al tema degli sfratti, a cui ancora non è stato dato un rimedio. Insomma, non si può intervenire in questo modo rischiando di creare nuove povertà, la casa deve essere un diritto per tutti”.